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CRONACA | 25 novembre 2022, 08:00

Il Papa: la violenza sulle donne atto di vigliaccheria e degrado per tutta l'umanità

La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne che ricorre ogni 25 novembre, è stata istituita dall'Onu nel 1999. Da allora, i governi sono tenuti a organizzare, in questa data, attività per sensibilizzare l'opinione pubblica. Francesco in un tweet ricorda che le donne vanno protette. La testimonianza di Elisabetta Giordano, presidente di "TraLeDonne"

Il Papa: la violenza sulle donne atto di vigliaccheria e degrado per tutta l'umanità

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Nell'odierna Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne indetta dall'Onu, il Papa dedica un tweet a questio dramma che avviene giornalmente in tutto il mondo. "Le varie forme di maltrattamento che subiscono molte donne - scrive Francesco sull'account '@pontifex' - sono una vigliaccheria e un degrado per gli uomini e per tutta l’umanità. Non possiamo guardare dall’altra parte. Le donne vittime di violenza - conclude il Papa - devono essere protette dalla società".

La casa il luogo dove più avvengono violenze alle donne

Non è facile districarsi tra i numeri quando si parla di violenza sulle donne. I dati fanno quasi sempre riferimento ai femminicidi che sono solo il suo apice, l’ultima espressione, quella che fa notizia, ma certo non l’unica. Generalmente il femminicidio cioè l’uccisione di una donna, avviene alla fine di un lungo percorso che vede abusi fisici o psicologici crescere nel tempo in frequenza e intensità su una moglie o ex moglie, una fidanzata o ex fidanzata o ancora, una convivente. Nella grande maggioranza è infatti proprio all’interno delle mura domestiche o tra la cerchia familiare che queste violenze avvengono. Ma, appunto, non è facile quantificare quante donne subiscano tali abusi. Un indicatore parziale possono essere le denunce fatte alla polizia e le chiamate al numero antiviolenza 1522, istituito in Italia nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità, dove operatrici specializzate raccolgono le richieste di aiuto.

103 le donne uccise dall'inizio dell'anno

Secondo il report periodico elaborato dal Servizio Analisi Criminale della Polizia, nel 2020 più di 49 donne ogni 100.000 si sono rivolte al numero verde 1522 perché vittime di violenza o stalking: nel 2019 la cifra era di circa 27. Un aumento che dimostra l’incidenza della pandemia sul fenomeno, a causa dei lockdown e delle altre limitazioni come perdita del lavoro e dei contatti sociali. Lo stesso rapporto dice che, dall’inizio di quest’anno e fino al 15 agosto 2021, sono state 69 le donne uccise, di cui 60 in ambito famigliare o comunque affettivo; di queste, 43 hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner. A fine settembre, però, il numero era già aumentato a 75 vittime, fino ad arrivare a 103 secondo i dati del Viminale aggiornati al 14 novembre. Di queste, 87 sono state uccise in famiglia. Lombardia, Emilia-Romagna, Sicilia e Lazio le regioni più interessate. 

Nell'amore non c'è spazio per la violenza 

Il fenomeno della violenza tra un uomo e una donna legati da qualche vincolo affettivo, in un passato non tanto lontano è stato spesso accettato o tollerato. Lentamente si sta facendo strada l’idea, che dovrebbe essere scontata, che l’amore non ha nulla a che fare con la prevaricazione di una persona sull’altra o con il desiderio di potere e di possesso. La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne fissata dall’Onu ogni 25 novembre, lo vuol ribadire attraverso iniziative culturali, tavole rotonde, incontri, spettacoli teatrali, che intendono sensibilizzare l’opinione pubblica a cominciare dalle donne stesse, e interpellare politici, magistrati, poliziotti, strutture sanitarie, scuole. La data scelta ricorda la tortura e l'uccisione di tre sorelle, attiviste politiche, Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, avvenuta nel 1960 nella Repubblica Dominicana, per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Un episodio che ha sconvolto quel Paese e ha mobilitato le coscienze a livello internazionale.

Amoris Laetitia: inevitabile, in alcuni casi, separarsi

Molto spesso Papa Francesco ha condannato la violenza e la strumentalizzazione della donna, richiamando la sua dignità al pari dell’uomo e il suo diritto a contare nella Chiesa e nella società. E’ interessante quanto si legge nel capitolo 6 dell'enciclica Amoris Laetitia, dedicata alla bellezza del matrimonio. All’articolo n. 241 si legge: “In alcuni casi, la considerazione della propria dignità e del bene dei figli impone di porre un limite fermo alle pretese eccessive dell’altro, a una grande ingiustizia, alla violenza o a una mancanza di rispetto diventata cronica. Bisogna riconoscere che ci sono casi in cui la separazione è inevitabile. A volte può diventare persino moralmente necessaria, quando appunto si tratta di sottrarre il coniuge più debole, o i figli piccoli, alle ferite più gravi causate dalla prepotenza e dalla violenza, dall’avvilimento e dallo sfruttamento, dall’estraneità e dall’indifferenza".

"TraLeDonne": accanto alle vittime con gli strumenti giusti

Papa Francesco precisa che la separazione “deve essere considerata come estremo rimedio, dopo che ogni altro ragionevole tentativo si sia dimostrato vano”, ma offre alle donne credenti una possibilità che permette loro e spesso ai loro figli di cominciare una nuova vita. Una possibilità di cui non c’è ancora sufficiente consapevolezza. Ne è convinta Elisabetta Giordano, presidente dell’Associazione "TraLeDonne" che per il 29 novembre ha promosso un incontro pubblico con la partecipazione, tra gli altri, di padre Marco Vianelli, direttore dell’Ufficio per la Famiglia della CEI e che, ai nostri microfoni, racconta che cosa c'è all'origine della sua associazione:

 

 

red.

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