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Consiglio Valle Comuni | 06 gennaio 2022, 09:33

PdVdA chiede più determinazione per combattere covid

Il dibattito politico regionale che si apre con il nuovo anno sembra concentrarsi sul tema della“riforma della legge elettorale” nonostante l’aumento dei contagi e dei ricoverati nell’unico presidio ospedaliero continuino ad aumentare

Luca Tonino segretario PdVdA

Luca Tonino segretario PdVdA

“Il Partito Democratico della Valle d’Aosta ritiene che la principale preoccupazione delle forze politiche dovrebbe indirizzarsi verso la lotta alla pandemia,la tutela della presenza in classe dei ragazzi alla ripresa della scuola, la prosecuzione della campagna vaccinale, soprattutto della terza dose”. Lo si legge in una nota diffusa dal partito.

Per quanto riguarda la riforma elettorale nella nota si legge che il Partito Democratico affronterà il tema nei suoi organismi interni appena eletti a seguito del Congresso, partendo dalla constatazione che il programma elettorale sostenuto alle elezioni regionali del 2020 prevedeva l’elezione diretta del Presidente della Regione.

“L’obiettivo del Partito Democratico della Valle d’Aosta – viene ribadito - rimane la modifica dell’attuale sistema elettorale che ha prodotto una eccessiva frammentazione e ben 7 Presidenti della Regione in 5anni, al fine di garantire una maggiore governabilità ed una maggiore rappresentanza femminile,sia in consiglio che in giunta”.

Il Pd VdA ritiene che su un tema così delicato vada cercata una mediazione con le altre forze di maggioranza al fine di presentare al Consiglio regionale una proposta compiuta “che garantisca una maggiore stabilità e governabilità, riduca la frammentazione, valorizzi la presenza qualificata di donne e uomini nelle istituzioni in misura paritaria e garantisca la segretezza del voto”.

Da Corso Battaglione Aosta giunge l’auspicio che si riesca “ad approvare una riforma che, nel rispetto delle peculiari forme di autonomia e di specificità di cui gode la nostra Regione, possa essere condivisa da una larga maggioranza delle forze politiche presenti oggi in Consiglio regionale, dai partiti anche non presenti nell’assise regionale e da un’ampia fascia della società civile”.

pi.mi.

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