Coloro che speravano finalmente in una sferzata di dinamismo e di realismo relativamente all'attività del Consiglio regionale dopo la pausa estiva, sono rimasti per l'ennesima volta delusi.
I lavori dell'adunanza convocata per oggi e domani si sono infatti aperti con quella che è stata a tutti gli effetti l'apoteosi della tragicommedia interna al Progetto Civico Progressista, con l'ormai ex capogruppo Erika Guichardaz e la sua collega "Chiara" (la consigliera regionale Chiara Minelli, ndr) a scambiare l'aula della massima istituzione rappresentativa valdostana per l'assemblea di PCP, tanto da citare nei loro interventi addirittura accordi pre-elettorali tra i candidati della lista e filosofie che dovrebbero stare alla base del loro agire secondo gli indirizzi e gli intendimenti del cosiddetto 'tavolo di coordinamento di PCP'.
Insomma, una resa dei conti da royal rumble, distante anni luce dagli argomenti che dovrebbe trattare e dalle risposte che dovrebbe fornire il Consiglio Valle, a maggior ragione in questo particolare periodo storico. Ma evidentemente non pare proprio esserci limite al peggio, tanto che a provare a stoppare la surreale discussione non ci ha pensato il Presidente del Consiglio regionale, Alberto Bertin, che a riguardo non ha proferito parola, ma ci ha pensato un altro consigliere regionale del PCP, Andrea Padovani, richiamando le colleghe Guichardaz e Minelli ad affrontare le "miserie" interne al loro progetto e al loro gruppo consiliare nella sede opportuna. Che evidentemente non può essere considerato il Consiglio Valle.
Per quanto riguarda l'altro tema caldo emerso nell'ambito delle comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale, ovvero l'inchiesta della Procura della Repubblica di Aosta sui cosiddetti 'furbetti del vaccino', ciò che è emerso - e nemmeno troppo velatamente - sono stati l'amarezza, il fastidio e la contrarietà del consigliere Mauro Baccega e dell'assessore Luciano Caveri per il comportamento assunto nei mesi scorsi dal Presidente Alberto Bertin, che se da una parte avrebbe rassicurato i suoi colleghi una volta emersa la notizia dell'inchiesta, promettendo di fare chiarezza sulla vicenda di fronte agli inquirenti, dall'altra li avrebbe scaricati una volta ascoltato in merito dai carabinieri del Nas di Aosta.
Almeno, questo è quanto emerso dalla discussione sull'argomento in Consiglio regionale. E, al di là della necessaria chiarezza che ormai si impone relativamente a questo tema, non è comunque stata una bella pagina. L'ennesima, d'altra parte.