'Salvare' ad ogni costi la sezione valdostana dell'Associazione italiana donatori organi-Aido dal commissariamento o peggio dalla chiusura. E' l'obiettivo di una risoluzione approvata ieri all'unanimità dal Consiglio Valle.
Nel dicembre scorso la Giunta nazionale dell'Aido aveva comunicato alla presidente della sezione valdostana, Paola Borgnino, di non ritenere valida l'Assemblea elettiva 2020 dell'Aido Valle d'Aosta durante la quale era stato rinnovato il consiglio direttivo e confermata la presidenza "a causa della mancata formazione dei gruppi comunali" dell'associazione. Di lì in avanti i rapporti si sono ulteriormente incrinati sino a giungere a un punto di evidente rottura-
La risoluzione impegna il Governo regionale e invita i Parlamentari valdostani "a farsi promotori di tutte le iniziative possibili a sostegno di questa importante associazione per la comunità valdostana e per riaffermare il suo ruolo sociale oltre che ad attivarsi per sospendere la scelta di commissariare l'Aido Valle d'Aosta".
Il Capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan, nell'illustrare l'iniziativa, ha evidenziato che "l'Aido in Valle d'Aosta è attiva da più di 40 anni, conta più di 6000 soci e possiamo essere fieri di vantare una delle più alte percentuali di iscritti in rapporto al numero di abitanti. Da diversi mesi il direttivo nazionale dell'Aido contesta la legittimità della sezione valdostana a causa della non attivazione di sezioni comunali. Regole che sembrano eccessivamente ristrettive e poco flessibili: in una realtà come la nostra, bene hanno fatto i primi rappresentanti dell’associazione a ragionare in termini regionali anziché disperdere le forze in piccole sezioni comunali. L’assenza di dialogo tra il direttivo nazionale e quello regionale non è positiva, così come è poco utile che a livello centrale si metta in discussione l’operato della sede regionale solo per aspetti formali e non sostanziali".











