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CRONACA | 24 giugno 2020, 14:58

Processo Geenna; il teste Rollandin liquidato in otto minuti

Il leader autonomista ed ex presidente della Giunta regionale ha negato con decisione rapporti personali 'privilegiati' e interessamento particolare nei confronti degli imputati. Il 'giallo' di una mail ritrovata nel computer di un imputato

Augusto Rollandin lascia il Palazzo di Giustizia

Augusto Rollandin lascia il Palazzo di Giustizia

E' durata poco più di otto minuti la deposizione dell'ex presidente della Giunta e leader autonomista Augusto Rollandin, chiamato a testimoniare nel processo Geenna su una presunta 'locale' di 'ndrangheta in Valle d'Aosta.

Imputati sono Marco Sorbara, consigliere regionale sospeso; Monica Carcea, ex assessore al Comune di Saint-Pierre (sciolto nell'ottobre scorso per infiltrazione 'ndranghetista a seguito della relazione della Commissione antimafia), entrambi accusati di concorso esterno in associazione mafiosa; Nicola Prettico, consigliere comunale ad Aosta sospeso, Alessandro Giachino, dipendente del Casinò di Saint-Vincent e il ristoratore Antonio Raso, tutti e tre accusati di associazione per delinquere di stampo 'ndranghetista e quindi di essere membri della locale di Aosta. Altri 11 imputati sono a processo in rito abbreviato al tribunale di Torino (sentenza attesa per il 17 luglio).

"Con Nicola Prettico, così come con tanti altri membri del Movimento Uv, ho sempre avuto buoni rapporti anche personali" ha risposto Rollandin all'avvocato Nilo Rebecchi, difensore del consigliere comunale sospeso, ma alla domanda se sapesse spiegare la circostanza per la quale gli investigatori dell'Arma nel gennaio 2019 trovarono nel computer di Prettico una fotocopia della carta d'identità dello stesso Rollandin, l'esponente politico ha affermato di non aver mai consegnato copie dei suoi documenti a Prettico e di non sapere come si fosse procurato la fotocopia.

Alla domanda dell'avvocato Claudio Soro, difensore di Monica Carcea, se avesse mai conosciuto l'imputata e soprattutto se si fosse prodigato per la sua nomina ad assessore al Comune di Saint-Pierre Rollandin ha risposto: "Non ho mai conosciuto personalmente Monica Carcea; non l'ho mai incontrata con altre persone e non ho mai telefonato al sindaco di Saint-Pierre, Paolo Lavy, per caldeggiare la sua nomina". Rollandin ha anche smentito di aver incontrato Carcea e l'imputato Marco Di Donato, circostanza invece riportata nell'ordinanza Geenna.

L'avvocato Ascanio Donadio, del pool difensivo di Antonio Raso, ha chiesto a Rollandin se avesse promosso iniziative in Valle con esponenti del Governo regionale della Calabria: "Mai fatto richieste di incontri con i vertici politici calabresi - ha risposto Rollandin - era il Comune di Aosta a invitare ufficialmente alla Fiera di Sant'Orso gli eletti nel Comune di San Giorgio Morgeto o alla Regione Calabria, non io".  E quanto alla foto scattata dagli investigatori dell'Arma che ritraeva Augusto Rollandin e Antonio Raso a una cena organizzata il 31 gennaio 2012 alla quale parteciparono esponenti della comunità sangiorgese, il leader Uv ha replicato secco: "Partecipai in qualità di Presidente della Giunta,  mi fermai per poco e me ne andai".

Il pm Stefano Castellani ha poi mostrato a Rollandin una fotografia trovata nel pc di Antonio Raso: ritrae una mail inviata nel 2013 dall'ufficio di Presidenza della Giunta a un sottosegretario del Governo al quale l'autore della mail, ritenuto dagli inquirenti lo stesso Rollandin, si rivolge chiedendo un incontro per trattare la questione degli aumenti tariffari al Traforo del Monte Bianco: "La mail è dell'Amministrazione regionale - ha risposto il teste - ma non è a uso mio personale, io non ricordo di aver mai scritto e inviato tale missiva".

patrizio gabetti

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