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ATTUALITÀ | 06 aprile 2020, 08:00

NUOVO OSPEDALE? SI

RESTIAMO A CASA - La lettera di un lettore di AostaCronaca pubblicata il 4 aprile ripropone il tema del Nuovo Ospedale

NUOVO OSPEDALE? SI

A dire il vero un anticipo, sullo stesso argomento, c’era già stato con l’articolo  del nostro direttore nella rubrica Chez-Nous del 3 aprile dal titolo “Il Guerriero, i suoi  feudatari e la strage dei contagiati”.

Però: due posizioni un pochino diverse. Da una parte il  lettore che perora, in qualche modo, la costruzione di un Ospedale davvero nuovo fuori dal  centro urbano (e propone Mont-Fleury o Tsambarlet) e dall’altra il nostro Direttore che  ricorda il progetto di ristrutturazione nella sede attuale del Parini. 

Quale la soluzione migliore?

Da qualsiasi parte la si guardi la soluzione non può che essere  una: un ospedale nuovo fuori dal centro urbano!! Eppure noi valdostani siamo stati capaci,  con il referendum del 18 novembre 2007, di dire NO ad un Ospedale Nuovo. A dire il vero  (come ricorderete) i valdostani che sono andati a votare hanno detto a larga maggioranza  SI al nuovo Ospedale (63% dei votanti), peccato che non è però stato raggiunto il quorum  per rendere valida la consultazione popolare. Solo il 27% della popolazione era andata a  votare. E qualcuno aveva anche lanciato una campagna referendaria dal titolo “Pas de  sens, pas de vote”.

Chissà se, oggi, quelle stesse persone che allora non andarono a votare  la pensano ancora nella stessa maniera?

Provate ad immaginare come avremmo potuto  affrontare l’attuale crisi del Coronavirus con un nuovo ospedale fuori dal Parini. Avremmo  sicuramente avuto spazi maggiori, locali più moderni e (forse) modulabili. Spazi esterni per  creare eventuali moduli di accoglienza più idonei e tanto altro. 

Eppure abbiamo scelto di continuare a spendere in una struttura vecchia (e meno male che  a suo tempo il Mauriziano fu costruito davvero ad opera d’arte altrimenti con tutti gli  interventi già subiti sarebbe crollato) e in uno spazio congestionato dove, tra l’altro, non si  potrà mai realizzare una piazzola eli-stop per accelerare i ricoveri con elicottero.

Ma la tristezza di questa storia non si ferma al 2007. E’ ben più vecchia. Pensate che  dell’esigenza di intervenire sull’Ospedale se ne parla già nel novembre del 1989 quando la  Giunta regionale affida un incarico allo studio 3GV di Aosta per la riorganizzazione  dell’Ospedale. Nel gennaio del 1990 l’allora assessore Lanièce propone una delibera di  ampliamento dell’ex-Mauriziano. Un anno dopo, nel settembre del 1991, sempre la Giunta  regionale incarica lo studio CRESA di valutare la fattibilità di un Nuovo Ospedale.

In entrambi i casi si parlava (all’epoca) di aumentare i posti letto ospedalieri che, all’epoca,  erano circa 590 e si volevano portare ad almeno 800. Oggi siamo, più o meno, alla metà. E’  chiaro che, forse, 800 posti oggi sarebbero troppi perché il modo di gestire i servizi sanitari è cambiato e occorre maggiore integrazione tra Ospedale e Territorio, però …

In ogni caso, nel 1990 l’assessore è Angelo Lanièce e si va verso il progetto di ampliamento,  nel 1992 assessore è Beneforti e prende quota l’ipotesi di nuovo Ospedale fuori Aosta. Viene dato incarico allo Studio Quaranta di Torino che presenterà una proposta articolata  individuando 4 possibili aree per costruire il nuovo Ospedale: area della Cogne est, ex-maternità, Montfleury, Busseyaz e Saint-Christophe.

Nel 1993 arriva Cout e si ritorna alla  soluzione ampliamento. Nel 1994 con la giunta Dino Viérin si mette una prima pietra per la  ristrutturazione impegnando 25 miliardi di lire. Nel frattempo si risolve anche la questione  della proprietà del Mauriziano che sembrava il più grosso ostacolo per poter decidere. A  fine 1994 viene acquistato per circa 26 miliardi di lire, ma … il problema rimane.

Così nel  1995 nasce il comitato promotore per il Nuovo Ospedale.

Firmano 8459 cittadini. Il risultato lo abbiamo già ricordato prima. Nel 2008 si decide di ingrandire il Parini creando  una nuova ala dove c’erano il parcheggio e l’ex-Palestra Coni. Nel 2009 nasce la società di  scopo COUP che si doveva occupare della realizzazione del Nuovo-Vecchio Ospedale.

Riceve 145 milioni di euro per procedere (a dire il vero i soldi sono dati a Finaosta, ma con  vincolo di destinazione). Nel 2010 al Regione acquista l’ex-Residence Mont-Blanc (16,9  milioni di euro). Si parlava di finire il Nuovo Ospedale entro 7 anni, 1 mese e 30 giorni.  Doveva essere finito e inaugurato il 31 ottobre 2018.

Ne sono passati 11, dalla costituzione di Coup e ancora non si vede nulla, ben 31 da quando si è cominciato a parlare di Ospedale Nuovo e, ad oggi, come dice anche la Corte dei Conti nella sua relazione del  gennaio 2019, si è speso troppo poco.

In realtà qualcosa si è speso: più di 6 milioni per professionisti, progetti e parcelle e 15 per  lavori preparatori. Tutto qui. Nel frattempo (andando a rosicchiare anche qualcosa di quei  145 milioni di Finaosta) quasi 100 milioni sono stati spesi tra Regione e Usl per interventi di  ristrutturazione e adattamento nella vecchia struttura. Lavori che, spesso, cozzano con le  previsioni del progetto finale del nuovo Ospedale.

Morale della favola: sarebbe ora di riprendere rapidamente in mano questa proposta di  Nuovo Ospedale e ripartire dagli elementi già acquisiti. Si ridefinisca l’area migliore  (sembrava quella di Saint-Christope) e si parta con una progettazione moderna e  funzionale. Per il Parini si spenda solo per interventi “ordinari”. Sono tanti gli esempi di  Ospedali Nuovi realizzati in pochi anni. Se si lavora in un’area libera si fa prima e costa  meno.

Qualche esempio?

Quello che avete visto in questi giorni del nuovo Ospedale di  Alba-Bra (anche se qui non dovremmo prendere grandi esempi per via della burocrazia  italiana). Nel 1999 viene approvato il progetto preliminare. Nel 2001 quello definitivo. Nel  marzo del 2004 quello esecutivo. Nel 2007 iniziano i lavori e li hanno finiti l’anno scorso.  Aperto recentissimamente proprio per il Covid-19. Tantissimi anni. Troppi.

L’esempio più  moderno viene da qui vicino a noi, da Annemasse-Bonneville. Territorio di circa 180 mila abitanti (quindi poco più grande del nostro). Dopo la fase preliminare di accordo tra i  comuni del comprensorio nel marzo 2008 viene sottoscritto un accordo per la costruzione  di un nuovo ospedale pubblico (accordo tra soggetti pubblici e privati) di 445 posti letto. A  luglio del 2008 viene rilasciata la concessione edilizia. Ad ottobre iniziano i lavori. Nel mese  di luglio 2011 ultimazione lavori e collaudi.n

A febbraio 2012 l’ospedale viene inaugurato ed  aperto al pubblico.

Non sono sogni. E’ realtà. Basta avere le idee chiare e guardare avanti. Non avremmo  avuto bisogno, oggi, di creare una tendopoli da campo nel piazzale della Funivia di Pila. 

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e.b.

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