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Zona Franca | 05 aprile 2020, 10:30

L'OPINIONE DELL'ARCHITETTO DAVIDE BIONAZ: Per non realizzare un nuovo ospedale buttati 100milioni

RESTIAMO A CASA -

L'OPINIONE DELL'ARCHITETTO DAVIDE BIONAZ: Per non realizzare un nuovo ospedale buttati 100milioni

Buongiorno Sig. Minuzzo.

Ho letto con attenzione e un po' di sconcerto il suo scritto riferito all'ampliamento dell'ospedale o meglio sul fatto che non essendo stato ultimato, x cause che lei elenca con encomiabile dovizia di particolari, non permetta di curare adeguatamente chi oggi viene colpito dal coronavirus.

Lei addossa tutte le colpe o quasi alla politica che per incapacità di chi doveva operare (le numerose e variegate maggioranze che di sono alternate al potere) e per l'ostruzionismo delle forze di opposizione (anche queste variegate ed inclusive anche di chi ha governato e viceversa).

Mi permetto di aggiungere uno spunto al suo argomentare. Perché non ricordare che nel lontano 2007 fu promosso da un comitato di cittadini e da tre dei maggiori sindacati regionali (allora esistevano ancora e svolgevano il loro ruolo nel dibattito della società valdostana!) un referendum per costruire un Nuovo ospedale poco fuori Aosta. Ovvero fuori dalle aree archeologiche vincolate, fuori dal centro città, raggiungibile comodamente, anche dagli elicotteri.

L'esito della consultazione fece esultare tutti coloro che volevano invece ampliare quello esistente su una nota area archeologica, vicino ad una costruenda splendida ed enorme autorimessa privata poi per incanto divenuta pubblica, prevedendo un vasto programma di opere sull'attuale ospedale. Vengo al punto cruciale. Si disse allora che mentre il nuovo ospedale sarebbe costato circa 130 milioni di euro, la ristrutturazione e l'ampliamento del Parini sarebbero costati circa 110 milioni con un netto risparmio di soldi e con tempi, ci fu detto, brevissimi.

Peccato che un ospedale ampliato o nuovo dopo 13 anni non esista in nessuna sua forma e che nel frattempo in 10 anni ne siano stati spesi circa 100 di milioni x lavori in quel palazzone in viale Ginevra! Nel silenzio assordante di tutti e nella gioia di chi quei lavori se li è aggiudicati. Sono almeno 20 anni che dovremmo incazzarci con chi ha permesso tutto ciò, sia con i più decisionisti che con i più inetti.

Ma sono certo che neppure ora davanti ad una evidente carenza della nostra struttura e del nostro sistema sanitario, sempre elogiato in modo bipartisan, nessuno si è indignato o lo sarà sapendo di quei 100 milioni buttati in quell'ennesimo buco nero di valdostana incapacità programmatoria. Per non dire altro. Mi sembrava doveroso integrare il suo documento con un fatto assai rilevante economicamente e politicamente.

Cordialmente Davide Bionaz

 

Grazie Davide Bionaz, mi spiace di averla sconcertata con lo Chez Nous relativo all'ampliamento dell'ospedale. Quel referendum lo ricordo benissimo; ricordo anche che all'epoca nessuno presentò un progetto concreto e fattibile alternativo all'ampliamento. C’è chi proponeva l’area a est della Cooperativa Fontina nel Comune di Saint Christophe; ma nessuno aveva la disponibilità della superficie.

Ancora oggi in tanti parlano di nuovo ospedale. Molto bene. Ma si deve partire dalla fine; vale a dire che ospedale si vuole, le risorse finanziarie, il progetto, l'area, verificare cosa c’è nel sottosuolo, eseguire una seria perizia geologica. E queste non sono quisquilie e lei sa bene perché da affermato professionista si è occupato a lungo della lunga ristrutturazione e riconversione del cinema Splendor.

Il problema è che si approvano i progetti, si appaltano i lavori e poi se va bene si aprono i cantieri e si chiudono poco dopo. Anche la nuova università ha seguito a medesima sorte. Mi permetta di osservare che lei né io abbiamo la prova contraria di come sarebbero le cose oggi se allora... Ma una certezza l'abbiamo, ovvero: oggi il Guerriero celtico riposa, gli aerei non decollano ed il coronavirus spopola la Valle d’Aosta. pi.mi.

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