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ATTUALITÀ | 08 dicembre 2025, 12:00

Il giustiziere del piccone. Datemi un piccone e vi solleverò il mondo

Il piccone della pace. Meglio un piccone oggi che una pistola domani.

Foto tratta da FB

Foto tratta da FB

Non è un delirio mistico, ma il riassunto di un fatto di cronaca che sembra uscito da un fumetto underground: un ladro inseguito e preso a picconate dai cittadini. Fortuna che non è finita in tragedia, altrimenti avremmo avuto un nuovo caso da tribunale, con gli aggressori trasformati da “paladini della sicurezza” a imputati per omicidio. La giustizia fai-da-te, si sa, è come il bricolage: può sembrare divertente, ma se sbagli la paghi cara.

C’è chi dice: “Magari era un poveretto che cercava da mangiare”. Altri ribattono: “Non siamo nel Far West, la giustizia sommaria è roba da barbari”.

Tutto vero, tutto opinabile. Ma provate voi a restare calmi e sereni (no, non è lo “stai sereno” di antica memoria) quando alle due di notte vi trovate in cucina un tipo alto, grande e grosso, magari con passamontagna, che vi punta la torcia in faccia. Facile filosofeggiare dal divano, meno facile quando il cuore batte a mille e, magari oltre la scarica di adrenalina, ne arriva un’altra che vi cola nei pantaloni del pigiama e, passato l’attimo fuggente, prendete l’unica arma a portata di mano… il piccone. Perché sì, ormai il piccone è il nuovo antifurto domestico.

Il problema è che i poveri sono diventati talmente tanti che non c’è più il povero che ruba al ricco, ma il povero che ruba al povero, spesso più povero di lui. Cronaca recente: ladro di cellulare inseguito e quasi ammazzato dal derubato, con passanti che si improvvisano giustizieri. La ronda virtuale dei social segnala ogni ombra sospetta, trasformando i quartieri in chat stile “Bronx edition”.

E mentre la gente si sente insicura, i politici rispondono con la solita sinfonia: promesse, conferenze stampa e lampioni spenti. Quartiere Cogne? Dopo il tramonto sembra Gotham City, ma senza Batman. La gente invoca più luce, più controlli, più repressione. Riceve invece più burocrazia e più scarcerazioni lampo.

Perché la vera beffa è questa: ladri, stupratori, violenti che dopo pochi giorni sono di nuovo liberi. La giustizia sembra un hotel a ore: entri, ti registri e dopo poco sei già fuori. E allora il cittadino si chiede: “Ma la giustizia da chi viene amministrata?”. I giudici applicano leggi scritte da altri, il Parlamento scrive norme che sembrano pensate per un reality show e intanto la società ha fame di giustizia. Fame vera, non quella che ti porta a rubare un panino.

Facile, ripeto, trovare i picconatori. Più difficile per chi governa ammettere che la sicurezza è un colabrodo. E allora che facciamo? Aspettiamo il “Badilatore seriale”? La “Giustiziera del ferro da stiro”? La “Squadra speciale della falce e mattarello” in latex?

Forse è meglio riderci sopra. Perché piangere non serve, e indignarsi ormai è diventato un esercizio aerobico. Tanto vale immaginare la Valle d’Aosta come il nuovo set di un cinecomic: Avengers – Piccone Edition. Con protagonisti cittadini esasperati, politici invisibili e ladri che, tra una scarcerazione e l’altra e picconate varie, si chiedono se non sia meglio cambiare mestiere.

Vittore Lume-Rezoli

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