I nostri politici come immaginano la Valle d’Aosta sociale ed economica nel 2025?
Che opportunità avranno coloro che nel 2025 terminalo gli studi universitari? E quelli che terminano la scuola dell’obbligo? E quelli che vogliono entrare nel mondo del lavoro dopo la maturità? Che opportunità avranno le giovani copie che nel 2025 progettano di crearsi una famiglia con figli?
Quali saranno nel 2025 i rapporti tra generazioni?
È diffusa oggi la percezione che il benessere di tutti, specie delle persone più vulnerabili, può essere assicurato dalla famiglia. Per questo è però necessario che le famiglie siano consapevoli del loro ruolo sociale e della loro responsabilità pubblica. La politica cosa pensa di fare da qui al 2025 per creare tale consapevolezza delle famiglie?
In un recente volume edito da Chiara Saraceno - Families, Ageing and Social Policy. Intergenerational Solidarity in European Welfare States - getta nuova luce sul tema della solidarietà intergenerazionale e del modo in cui i diversi sistemi di Welfare State in Europa interagiscono con specifici modelli familiari e con il sistema di genere.
E’ vero ma anche se welfare, preferisco stato sociale, è sovrannazionale e nazionale si può pensare ad una regione sociale che detta proprie iniziative per favorire una migliore condizione di vita.
La politica deve lasciare perdere l’analisi delle cause che ci hanno portato a questa situazione ma devono valutare le conseguenze. Spiega Chiara Saraceno, come sono composte le famiglie in termini di convivenza e di interazioni tra diverse generazioni in una società che invecchia? In cosa consiste oggi il patto generazionale? Chi aiuta chi, e come? In quale direzione prevalente vanno i flussi di “dare” e “ricevere”? Insomma la politica deve dire come pensa di affrontare concretamente l’equità intergenerazionale.
Oggi i figli hanno il vantaggio dalla possibilità di avere accanto i propri genitori e i propri nonni per un tempo sempre più lungo, ma ne risente la loro capacità di indipendenza.
Per gli anziani, la possibilità di poter contare su rapporti prolungati con le generazioni più giovani è una garanzia di sostegno non solo materiale, ma anche psicologico.
Ma è forse per la generazione di mezzo - non a caso chiamata da Chiara Saraceno “sandwich generation” – che le implicazioni della trasformazione dei legami intergenerazionali sono più forti e drammatiche e, peraltro, incidono in maniera squilibrata rispetto al genere.
E pur vero che ci sono esempi di grande attenzione all’integrazione. Un esempio viene da Luca Girasole, assessore alle politiche sociali di Aosta impegnato in un’operazione di integrazione a 360 gradi tra i quartieri Dora e Cogne con il resto della città. E’ pur verso che l Presidente del Celva, Franco Manes, e il Vescovo di Aosta, Sua Eccellenza Monsignor Franco Lovignana, hanno promosso un incontro con l’economista Leonardo Becchetti, dedicato ai Sindaci e agli Assessori dei Comuni della Valle d’Aosta, dal titolo “Economia civile per i Comuni: politiche attive per il bene comune e lo sviluppo sostenibile”. L’incontro si svolgerà martedì 22 ottobre prossimo, a partire dalle 14:30, presso la sede del Celva in Piazza Narbonne 16 ad Aosta. Ma quanti parteciperanno?
Ma in generale non vedo, o non colgo io, un progetto di ampio respiro per fare della Valle d'Aosta una regione sociale all'avanguardia e moderna.
Se giungeranno risposte concrete ben volentieri le pubblicherò.