“Le Comité Fédéral de l’Union Valdôtaine, à l’unanimité, Prend acte des pourparlers conduits par le Président Fosson et les chefs de groupe et du résultat atteint visant à - renforcer la majorité régionale - réaliser le programme partagé au mois de décembre 2018 avec le soutien aussi de Rete Civica. Exprime la confiance à l’action menée par les élus et leur souhaite de poursuivre les engagements entrepris afin de réaliser les objectifs concordées et souscrits”.
Con 75 parole in lingua francese i vertici unionisti hanno dato il via libera all’accordo con Rete Civica che si èdetta disponibile a dare l’appoggio alla Giunta Fosson ma alle condizioni che per la Jeunesse per prima e l’Uvp poi sono tutte da discutere.
(nella foto Chiara Minelli e Alberto Bertin, dipende da loro il futuro della Giunta Fosson sempre che non perda altri pezzi dopo avere perso Restano) Infatti, un incontro programmato indicativamente per ieri tra la maggioranza Fosson e Rete Civica non si è svolto; potrebbe svolgersi nella tarda mattinata di oggi. Che l’intesa con Rete Civica non sia ancora cosa fatta lo dimostra la determina presa di posizione della Jeunesse che non ha partecipato ai lavori del Comité in quanto non lo considera la sede per assumere decisioni così importanti. Tanto più che il Comité ha delegato i consiglieri regionali unionisti a decidere in merito, come scritto nel comunicato diffuso ieri sera.
Perplessità serpeggiano anche nell’Uvp che, al momento, con Rete Civica non vede un progetto politico chiaro per andare alle elezioni il prossimo anno.
Nessuno osa dirlo, ma le condizioni poste da Rete Civica per sostenere la Giunta Fosson suonano più come un programma elettorale che un programma per una giunta a termine.
Di più, Rete Civica non intende assumere responsabilità di governo: vuole tenersi le mani libere per poter cogliere i frutti delle cose che saranno realizzate e scaricare sulle altre forze in Giunta la responsabilità delle cose che non si faranno.
Rete Civica ha messo nero su bianco una quantità di interventi tali che non basterebbe una legislatura per realizzare, senza considerare le tante e tali divergenze ideologiche che non consentono di chiudere in tempi brevi l’intesa. Ma intanto la giunta Fosson vivacchia.
Più che un progetto politico quello di Rete Civica sembra una lista della spesa ma il supermercato di piazza Deffeyes è scarsamente rifornito.
Rete Civica parte dalla Riforma istituzionale entro novembre 2019 e va alla Norma attuazione acque, per febbraio 2020. Poi detta le linee guida per contrasto il ai cambiamento climatici, febbraio 2020. E l’elenco è ancora lungo: Approvazione legge mobilità sostenibile, luglio 2019; Piano Politiche del Lavoro, dicembre 2019; Norma attuazione in materia di politiche di inclusione, maggio 2020; Valutazione dell'assetto organizzativo dell'assessorato alla Sanità, marzo 2020; Ampliamento delle esenzioni dal pagamento dei ticket sanitari, gennaio 2020; Nuovi criteri per rendere più attrattivo il Sistema sanitario regionale, gennaio 2020; Programma strategico ferrovia, luglio 2019; Affidamento incarico definitivo progettazione elettrificazione, agosto 2019; Programmazione riapertura Aosta Pré-Saint-Didier, novembre 2019; Affidamento studio di fattibilità tram-treno Monte Bianco, ottobre 2019; Affidamento studio fattibilità ciclovia P.S.Martin-Courmayeur, ottobre 2019.
Secondo quanto riportato dall’Ansa l'intesa prevede l'impegno a "fare in modo che il Consiglio regionale funzioni, sia gestito correttamente, possa svolgere il suo ruolo centrale nella politica valdostana, senza subire uno scioglimento affrettato, senza patire paralisi nel suo funzionamento né soccombere ad azioni ostruzioniste, anche attraverso la revisione del Regolamento", "a non prestarsi ad iniziative strumentali prive di solide motivazioni", "a fornire un supporto tecnico là ove necessario, anche per la regolamentare composizione delle Commissioni permanenti", oltre alla "disponibilità ad un confronto reale ed approfondito sulla variazione di Bilancio imminente, sul Defr 2020 e sul Bilancio di previsione 2020-2022 in modo da giungere ad una programmazione che sia ampiamente condivisa, possibilmente anche con gruppi di minoranza". "La libera espressione dei vari gruppi nei lavori delle Commissioni consiliari e in Consiglio
regionale - si legge nel documento - dovrà avvenire salvaguardando l'unità d'azione e la realizzazione del progetto di collaborazione. Poiché la sottoscrizione dei reciproci impegni non costituisce formazione di una nuova organica maggioranza, saranno individuati appositi momenti di confronto, tavoli comuni di lavoro e riunioni di coordinamento pre-consiliari". Infine, "gli impegni reciproci si esauriscono alla conclusione dell'approvazione dei provvedimenti sopraelencati - si legge nel documento - e comunque entro il mese di luglio 2020, quando sarà presentato alla comunità il Rapporto sul lavoro svolto".
Pare proprio un tavola dei comandamenti impossibile da rispettare come il sesto comandamento consegnato a Mosé.
Nel 2020 i valdostani dovrebbero rinnovare il Consiglio Valle. Ma c’è da scommettere che tutto continuerà; il trucco c’è ma non si vede. Anche per questo la Jeunesse Valdotaine e Uvp hanno tanti dubbi. Contrariamente a Alpe che “sostiene l’azione amministrativa dei suoi eletti in Consiglio regionale e condivide i punti concordati e sottoscritti, considerandoli espressione di obiettivi che il movimento persegue da sempre”.
L'importante è salvare le poltrone.











