L’ipotesi di una famiglia non fondata sul matrimonio, ma su accordi meno impegnativi, costituisce un oggettivo attacco alla rilevanza sociale del patto coniugale, alla sua capacità di assunzione di responsabilità verso il bene comune e verso la società nel suo complesso
DISTINGUERE, NON DISCRIMINARE
La forza di un legame, di una relazione tra persone, in ordine al bene comune, sta nella libertà della scelta e nel significato che le si vuole attribuire. Il legame che liberamente si contrae con il matrimonio ha una sua qualità specifica e un suo specifico significato, non assimilabile ad altri tipi di legame. Altre forme di convivenza stretta fra persone, nelle quali lo scopo è anche l’affetto e la cura mutua, ma non la relazione di piena reciprocità fra i sessi e le generazioni (che è precisamente il pattern che caratterizza la famiglia), esprimono una diversa natura e qualità del legame.
La convivenza non fondata sul matrimonio (unione di fatto o libera) non è quella cui il diritto rifiuta rilevanza, ma quella che rifiuta per propria decisione la rilevanza del diritto. Chi non si sposa non assume vincoli di fronte alla società, in faccia alla legge; i propositi e le promesse che il cittadino privatamente si assume non lo obbligano, sono rimessi alla spontaneità, alla volontaria costanza, che potrebbe anche durare per sempre, ma come indefinita precarietà.
La scelta della unione libera è che, giuridicamente, nessuno deve nulla a nessuno e in ogni istante può dire basta. La richiesta dei Pacs, o del riconoscimento giuridico delle convivenze di fatto, è l’immagine istituzionale di un matrimonio leggero, ritagliato a misura di chi vuole per sé diritti che competono alla famiglia, non assumendo i doveri che ne sono simmetrici.
SI’ A POLITICHE FAMILIARI
Riconoscere la soggettività sociale della famiglia fondata sul matrimonio e le sue insostituibili funzioni di bene comune significa mettere in atto delle politiche che ne promuovano la formazione e le funzioni irrinunciabili di procreazione, educazione e cura. La scelta di convivere senza passare dal matrimonio appare oggi – sulla base delle più aggiornate ricerche – più una scelta inerziale, spesso a termine, che non un progetto alternativo alla famiglia, basato su elementi di marcato individualismo di coppia.
Si pone allora un interrogativo forte rispetto alla solitudine delle giovani coppie di fronte alla scelta del fare famiglia: quanto la comunità civile e le istituzioni sono capaci e interessate a sostenerle nella costruzione di un progetto di famiglia? Porre l’accento sul soggetto famiglia significa quindi individuare degli interventi politici che ne promuovano le relazioni e le funzioni sociali. Lo specifico delle politiche familiari è la capacità di superare forme di assistenzialismo per attuare coraggiosi interventi di carattere promozionale, universale e distintivo, avendo come destinatari non i singoli membri del nucleo familiare, bensì la famiglia in quanto tale.
La preoccupazione che deve animare è di operare perché la famiglia abbia un surplus di tutela, che dia concreta, tangibile ed evidente attuazione al favor familiae riconosciuto nella Costituzione. Si tratta di introdurre e rafforzare quella normativa di sostegno che sin qui è mancata o è stata assolutamente insufficiente. Questa è la vera priorità del nostro Paese rispetto alla famiglia! Le famiglie oggi hanno imparato ad affrontare e risolvere i problemi e i bisogni più diversi attraverso l’associazionismo familiare, che permette loro di diventare protagoniste delle proprie scelte.
L’associazionismo familiare deve quindi essere riconosciuto come soggetto sociale nuovo, espressione di responsabilità e autonomia delle famiglie stesse, che non vogliono essere ridotte a semplice oggetto di assistenza. Per questo si chiede il pieno riconoscimento del ruolo dell’associazionismo familiare quale interlocutore specifico delle politiche familiari, in base ad una corretta applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale, che mira a promuovere la responsabilità e il protagonismo dei cittadini, per il benessere dell’intera società.













