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CULTURA | 10 gennaio 2014, 11:49

EDITORIA: Nuova avventura aostana del Commissario Schiavone

Il secondo romanzo giallo di Antonio Manzini che ha per protagonista il vice questore romano trasferito in Valle s'intitola “La costola di Adamo” ed pubblicato in questi giorni, come il precedente romanzo, da Sellerio

Lo scrittore Antonio Manzini

Lo scrittore Antonio Manzini

La letteratura poliziesca italiana è popolata da commissari (oggi si chiamano vice questori) che operano in Sicilia, Piemonte, Lombardia, Toscana e via andando su e giù per la penisola.

Mancava un investigatore che lavorasse in Valle d’Aosta. A colmare la lacuna ha pensato Antonio Manzini, romano, romanziere e sceneggiatore, amico e collaboratore di Niccolò Ammaniti, creando il vice questore Rocco Schiavone, inviato per punizione a lottare contro ilo crimine tra le montagne più alte d’Europa.

E non deve trattarsi di una punizione temporanea, visto che dopo il primo romanzo della serie, “Pista nera”, uscito nel 2013 ed ambientato tra Aosta e Champoluc, Rocco Schiavone è chiamato a risolvere un altro caso nella gelida Aosta, il presunto suicidio di un’anziana signora. La nuova avventura del vice questore Schiavone è narrata in “La costola di Adamo” (13 euro, 240 pagine) pubblicato in questi giorni, come il precedente romanzo, da Sellerio. Schiavone, che Manzini ha concepito durante una vacanza sugli sci a Champoluc, è uno sbirro manesco e tutt’altro che immacolato, romano di conio trasteverino, con una piaga di dolore e di colpa che non può guarire. Ad Aosta, dove l’hanno trasferito d’ufficio, preferirebbe tenere le Clarks, che nonostante la palese inadeguatezza al clima valdostano si ostina a portare, al riparo dall’acqua e dalla neve e godersi i suoi amorazzi, piuttosto che imbarcarsi in un’altra inchiesta piena di neve.

In questo secondo romanzo l’investigatore si trova ad indagare su una donna, una moglie che si avvicinava all’autunno della vita, trovata cadavere dalla domestica. Impiccata al lampadario di una stanza immersa nell’oscurità. Intorno la devastazione di un furto. Ma Rocco Schiavone non è convinto. E una successione di coincidenze e divergenze, così come l’ambiguità di tanti personaggi, trasformano a poco a poco il quadro di una rapina in una nebbia di misteri umani, ambientali, criminali. Nel frattempo si conoscono altri dettagli sulla vita di Schiavone: perché è stato spedito ad Aosta, qual è il suo passato, cosa significa per lui la moglie Marina e se c’è qualcun altro nella sua vita. Con “La costola di Adamo” di entra sempre di più nella quotidianità del vice questore e del suo Commissariato aostano.

agostino borio

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