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CULTURA | 12 aprile 2016, 11:56

Enzo Bianchi Forte di Bard: ‘si è perso il significato di abitare’

Enzo Bianchi, Augusto Rollandin e Gabriele Accornero ai Colloqui del Forte

Enzo Bianchi, Augusto Rollandin e Gabriele Accornero ai Colloqui del Forte

“Oggi si vive soprattutto in città megalopoli fatte di spazi indefiniti indifferenti nei loro luoghi, agglomerati così estesi che lo spazio urbano diventa ostacolo ai movimenti stessi delle persone. Oggi si è perso il significato di abitare. Stiamo perdendo la capacità di stare da soli. Dobbiamo guardare a come abitare il mondo: abitare è una dimensione essenziale che ci dice cosa è l'uomo oggi.”

Oltre 300 persone hanno ascoltato sabato 9 aprile durante la settima edizione dei Colloqui del Forte di Bard le riflessioni di Enzo Bianchi, priore di Bose, sul non facile tema “Domus: abitare, abitarsi”. Molti gli spunti di riflessione e di confronto che si sono aperti su più fronti: abitare il mondo, abitare sé stessi, mettersi in relazione con lo spazio esterno e con gli altri. Isabelle Maeght e Giuliano Gori, hanno guidato il pubblico alla scoperta dell'unicità straordinaria di due luoghi abitati dall'arte: la Fondazione Maeght di Saint-Paul de Vence e il Giardino Celle in provincia di Pistoia, raccontando la storia che ha portato alla genesi di questi spazi popolati dall'arte e permeati dal lavoro di decine di artisti.

Molto interessante poi il senso del dialogo tra Gregorio Botta e Marco del Re sul ruolo dell’artista e sulla vita di artista. Convergenza di visioni tra Giuseppe Bitti, amministratore delegato di Kia Italia e Roberto Giolito, Fca Group sul ruolo centrale dell'auto quale seconda casa e mezzo che ha rivoluzionato la nostra storia e che continuerà ad avere un peso in futuro, diventando sempre più interconnessa e capace di assecondare tutte le nostre esigenze.

L’abito come casa è stato narrato dalla stilista torinese Cristina Tardito che ha evidenziato l’importanza dell’indipendenza di ognuno da cliché, stilisti o consigli esterni per la scelta del proprio abito che deve essere un mezzo di realizzazione e completamento della persona. Per Montura, l'ad Roberto Giordani ha raccontato l’ampio impegno nel sostegno all’arte e a progetti sociali, quale mezzo di comunicazione privilegiato della sua azienda.

Di altissimo livello il confronto tra due architetti ai vertici di importanti istituzioni culturali del nostro paese: Francesco Scoppola, direttore generale del Ministero per i  Beni culturali che si è soffermato sull’urgenza di bloccare le cementificazioni a favore del recupero dei beni esistenti, alzando un grido rispetto al rischio, sempre più forte, di intaccare le aree verdi che devono invece generare alimentazione e lavoro per le generazioni che verranno.

Francesco Moschini, segretario generale dell'Accademia nazionale di San Luca ha dato una lettura originale di sviluppo sostenibile, laddove senza sostenibilità non vi è sviluppo per definizione, invitando al rispetto delle regole urbanistiche e architettoniche, esse stesse fondamento e garanzia di città virtuose e a misura d'uomo. Molto interessante poi la lectio di Ferdinando Scianna, uno dei massimi fotografi mondiali che ha indagato attraverso le sue suggestive immagini in bianco e nero, il senso dell’abitare attingendo agli insegnamenti del suo maestro Henri Cartier-Bresson e alle sue profonde radici siciliane.

Dopo l’intervento del presidente Augusto Rollandin che ha tra l’altro presentato il volume edito dal Forte di Bard contenente gli atti delle ultime tre edizioni dei Colloqui sui temi della bellezza, della terra e della comunità, il priore di Bose Enzo Bianchi ha affrontato il tema sotto il profilo antropologico.

Infine, un cenno al tema dei migranti, per definizione cacciati dalla loro domus e in cerca di un domicilio, folle di uomini sradicate dalle loro terre d'origine verso cui occorre avere un atteggiamento di profonda umanità e di accoglienza.

aostacronaca.it

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