È stata una seduta lunga, a tratti tesa, ma politicamente densa quella del Consiglio comunale di Charvensod, riunitosi lunedì 22 dicembre 2025 sotto la presidenza di Lucrezia Mammoliti. Dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente e le comunicazioni del sindaco Ronny Borbey, che ha ricordato l’organizzazione di Traditén in programma il 29 dicembre, l’aula è entrata subito nel vivo con l’esame del bilancio di previsione pluriennale 2026-2028 e del Documento Unico di Programmazione Semplificato.
Prima ancora di iniziare la discussione, però, i lavori sono stati sospesi per una riunione tra capigruppo, vicecapigruppo e presidente del Consiglio. A sollevare la questione è stato il capogruppo di minoranza Pierre Savioz, che ha parlato di un disguido nella trasmissione informatica degli atti di bilancio, ipotizzando un rinvio della discussione per consentire un’analisi completa dei documenti. «Abbiamo appurato un problema nella trasmissione degli atti – ha spiegato – e chiediamo di poterli analizzare con il tempo necessario, comunque entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio».
La proposta non ha trovato l’accordo della maggioranza. A rispondere è stato il sindaco Borbey, che ha respinto l’ipotesi del rinvio: «Il bilancio è stato approvato in Giunta il 20 novembre ed è stato depositato agli atti, quindi accessibile a tutti i consiglieri. L’invio è una cortesia per agevolare il lavoro, ma nessuno ci ha segnalato di non averlo ricevuto. Fa strano che il problema emerga solo poche ore prima del Consiglio». L’aula ha quindi deciso di procedere, respingendo la richiesta della minoranza.
Il bilancio di previsione per il 2026 pareggia a 5.278.956,11 euro e, come illustrato dal sindaco e dagli assessori, riflette un’impostazione prudenziale. Tra gli investimenti figurano opere già avviate e non ancora concluse, come il marciapiede Pont-Suaz–Gressan, la progettazione del parcheggio di Ampaillan e gli interventi sull’acquedotto di Pont Suaz, Ampaillan, La Girada e La Tornettaz, accanto a manutenzioni, sistemazione dei sentieri comunali, iniziative culturali e sportive, progetti sociali e scolastici, con la conferma di programmi come Bondzor e Boudza-té.
Ma il vero nodo politico è emerso quando Borbey ha spiegato le difficoltà strutturali che hanno inciso sul documento contabile. «Il bilancio risente fortemente dei tagli dovuti al maggiore trasferimento richiesto dall’Unité des Communes per l’aumento dei costi del personale, soprattutto delle microcomunità – ha affermato –. Per Charvensod si tratta di circa 140 mila euro. Urge una riforma strutturale delle microcomunità, che non possono più essere finanziate dai Comuni vista la loro valenza regionale». Davanti a questa situazione, ha spiegato il sindaco, l’Amministrazione ha scelto di non aumentare le tasse, optando invece per una riduzione selettiva di alcune voci di spesa non essenziali. «Non ci sembrava corretto far ricadere sui residenti un costo che non è più solo comunale, ma regionale».
Ampio spazio è stato poi occupato dalle iniziative della minoranza “Per il paese – Pour le pays”, che ha presentato interpellanze, interrogazioni e una mozione, contribuendo ad animare il dibattito. La prima interpellanza ha riguardato il subentro nell’affitto dell’alpeggio Lanvy. Savioz ha messo in discussione la scelta dell’Amministrazione di autorizzare il subentro senza attivare una procedura di pubblicità, sollevando dubbi sulla tutela dell’interesse pubblico e sulla mancata realizzazione dell’attività agrituristica prevista dal contratto originario. A rispondere è stato il vicesindaco Luca Jacquemod, secondo cui il subentro era l’unica opzione praticabile per garantire continuità nella gestione del bene senza stravolgere le scadenze contrattuali. Una risposta che la minoranza ha giudicato «asettica» e non risolutiva.
Più legata alla quotidianità delle famiglie è stata la seconda interpellanza, presentata dalla consigliera Barbara Comé, sul disagio segnalato da alcuni alunni nei locali utilizzati per pre-scuola, dopo-scuola e mensa, a causa di problemi acustici. L’assessora Ilaria Linty ha spiegato che non sono mai pervenute segnalazioni ufficiali e che, in particolare nel plesso di Plan-Félinaz, i locali sono già dotati di pannelli fonoassorbenti. La minoranza ha comunque ribadito che spetta all’Amministrazione verificare le condizioni degli spazi scolastici anche in assenza di segnalazioni formali.
Il confronto si è acceso nuovamente sulla gestione del centro sportivo “Guido Saba”. Savioz ha chiesto chiarimenti sulla convenzione con l’ASD VDA Charvensod, sugli interventi migliorativi previsti e sul futuro della struttura. Borbey ha ricordato che la convenzione è in vigore fino al settembre 2026 e che l’intenzione dell’Amministrazione è quella di rinnovarla. Gli interventi sulla tensostruttura non sono stati realizzati a causa della sua inagibilità sopravvenuta, tema che verrà affrontato prima della scadenza contrattuale. Anche in questo caso, la minoranza si è detta insoddisfatta, sottolineando come le migliorie previste in fase di gara non siano state attuate.
Non meno sentito il tema dei rifiuti. L’interrogazione della consigliera Comé ha portato all’attenzione dell’aula il degrado di alcuni punti di raccolta e le difficoltà dei cittadini nel comprendere il nuovo sistema. Linty ha assicurato un monitoraggio quotidiano, l’installazione di informative, l’avvio di campagne di sensibilizzazione e, in prospettiva, l’utilizzo di fototrappole per contrastare gli abbandoni. Una risposta giudicata complessivamente soddisfacente dalla minoranza, pur riconoscendo che la situazione sul territorio resta critica.
Il dibattito si è chiuso con la mozione della minoranza sulla partecipazione ai bandi per il contrasto ai cambiamenti climatici e la valorizzazione delle aree montane. Savioz ha parlato di un’occasione persa, definendo il bando regionale «un treno passato inutilmente». Borbey ha replicato rivendicando i risultati ottenuti negli ultimi anni: «Dal 2020 ad oggi il Comune ha intercettato quasi 5 milioni di euro di finanziamenti. La maggioranza voterà contro questa mozione, che riteniamo più un esercizio di stile che una proposta efficace».
Il Consiglio si è infine espresso favorevolmente su una serie di atti di gestione e programmazione, dalla pista ciclo-pedonale Vélodoire alle tariffe e alle aliquote IMU, fino alla ricognizione delle società partecipate.
La seduta del 22 dicembre ha restituito l’immagine di un Consiglio comunale attraversato da visioni diverse, ma chiamato a fare i conti con risorse sempre più limitate e responsabilità crescenti. Un bilancio approvato non senza attriti, che racconta un Comune alle prese con scelte difficili, tra la necessità di garantire i servizi e il bisogno, sempre più urgente, di riforme che vadano oltre i confini comunali.













