Camminando sulle terre alte Daniele Pieiller approda a Fenis il 22 dicembre alle 20,30 per condividere le riflessioni del suo diario di viaggio. Emerge prepotente la “singolarità” della montagna: quanto di più solido e immoto si rivela in continuo movimento. Una luce mette in mostra nuove valli, un’ombra un dirupo mai notato eppure, da tempi immemorabili, presente. Là dove la comunanza di lingue e tradizioni evidenzia la natura transalpina di chi ha scelto i suoi fianchi come casa, le frontiere la trasformano in barriera.
La montagna ha una personalità complessa, può essere vissuta in mille modi opposti, ma resta la sua natura di vita pura e libera. Su di essa confluiscono vite vissute secondo il suo ritmo e le sue stagioni, da sempre o per scelta, e frammenti di chi desidera solo fruire di un momento di stacco da luoghi fortemente antropizzati, per poi tornare ai ritmi incalzanti della società moderna. Raramente le due diverse visioni si conciliano.
Si cerca la vacanza, termine che può essere inteso anche come “assenza”, dei rumori, della pressione della folla. Eppure, si fatica ad accettare il silenzio, ci si porta dietro una parte di quel caos, si cerca di modellare la montagna ai ritmi della società moderna, onnivora. Chi la vive, di contro, da tradizioni millenarie, fatica a comprendere che si possa vivere la montagna senza il rapporto di lavoro duro che caratterizza il montanaro.
Daniele Piellier conosce bene questi lati delle terre alte, vissute tra Fenis, Bionaz, Cervinia, da sportivo, da albergatore, da uomo di montagna ma con un’apertura in più verso l’incontro e la comprensione dell’altro; proprio da questa consapevolezza si può partire per fruire della montagna in modo responsabile, creando una zona di incontro tra la montagna e i figli delle pianure, una zona in cui rallentare, andare a fondo, respirare. Lo mette in pratica con l’ottimo esempio dell’associazione NaturaValp, che ha ottenuto il premio ONU 2022 per il turismo responsabile in montagna.













