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EVENTI E APPUNTAMENTI | 09 dicembre 2025, 19:56

A Nus il racconto semiserio di Egle Barocco: quando la diagnosi diventa testimonianza

Il 16 dicembre l’autrice condivide il suo viaggio attraverso il cancro al seno, tra ironia, paure e piccoli semi di rinascita

A Nus il racconto semiserio di Egle Barocco: quando la diagnosi diventa testimonianza

Una serata di quelle che toccano, che fanno riflettere ma anche sorridere, perché quando la vita si mostra ruvida, l’ironia può diventare un’arma gentile. Il 16 dicembre, alle 20.30, nella sala consiliare di Nus, Egle Barocco presenterà il suo “diario semiserio da una diagnosi”, un racconto nato dall’esperienza personale del cancro al seno e trasformato in un percorso condiviso. Al suo fianco ci saranno il chirurgo dottor Giovanni Donati, la vicepresidente della LILT Patrizia Perotti e lo psicologo Alessandro Fusaro.

«Cancro: una parola che graffia, dura» — comincia così la nota che introduce l’incontro, ricordando come quel termine affondi le sue radici nella Grecia di Ippocrate, segno di una presenza antica e mai del tutto domata. «Una parola che ancora oggi si pronuncia a bassa voce, con pudore», perché porta con sé un tremito, un gelo improvviso nello stomaco, e quando si trasforma in diagnosi «ci lascia attoniti, spiazzati».

Poi, arriva il secondo tempo della narrazione, quello in cui si prova — o si impara — a reagire: «Ogni giorno contiene già un seme di guarigione, e ogni passo avanti vale la battaglia». Ed è qui che prende forma la scelta di Egle: usare l’ironia non come fuga, ma come compagno di viaggio. Con oltre trent’anni di esperienza nell’assistenza alle patologie oncologiche — in famiglia, come infermiera e nella LILT — conosce il percorso, i silenzi, le paure e quella strana sensazione di essere diversi pur volendo rimanere gli stessi.

«Il sorriso come scelta per abitare la quotidianità» — un gesto semplice e rivoluzionario, capace di trasformare una caduta in racconto, una cicatrice in storia, la fragilità in forza condivisa. Perché, anche quando la vita ti guarda negli occhi e ti spoglia delle certezze, resta una domanda decisiva: quanto valore sappiamo dare a ogni respiro, a ogni capello che ricresce.

Così Egle accompagna i presenti lungo la sua cronaca semiseria: intima, inizialmente custodita, poi diventata testimonianza pubblica. «Un viaggio per scelta condiviso con pochi, che diventa testimonianza per molti». Una strada possibile, fatta di luce e oscurità, ma percorsa con quella consapevolezza che fa sentire meno soli. E forse, alla fine, è proprio questo il dono più grande della narrazione: trovare sé stessi, mentre si impara a camminare di nuovo.

red/Sy.Gra.

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