Il Presidente del Consiglio Valle, Stefano Aggravi, ha evidenziato che questa «ricorrenza richiama a una responsabilità condivisa: difendere la libertà e la dignità di ogni donna. Non una battaglia di parte, ma un dovere comune. Come istituzioni e come comunità, dobbiamo creare le condizioni affinché ciascuna donna possa vivere libera dalla paura e pienamente artefice delle proprie scelte. Rinnoviamo il nostro impegno a politiche efficaci, all’educazione al rispetto e a un clima culturale che non tolleri alcuna forma di sopraffazione. Perché una comunità davvero libera è una società in cui nessuna donna deve scegliere tra la propria sicurezza e la propria libertà.»
La Capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, Chiara Minelli, ha ricordato che «il numero delle donne vittime di violenza è purtroppo drasticamente in crescita. Non solo le violenze fisiche. Dobbiamo concentrarci sulla natura sistemica di questa violenza che comprende anche l'aspetto economico, con il denaro usato come strumento di controllo, ma anche con una cultura sessista che contribuisce a creare un clima di tolleranza se non di sostegno della violenza di genere. La nostra regione ha registrato 104 accessi al pronto soccorso riconducibili a violenza di genere, in gran parte esercitata su donne, ed è importante attivare tutte le iniziative possibili per far sì che le donne possano sentirsi sicure. Le parole e l'indignazione non bastano, bisogna intervenire concretamente e con investimenti finanziari, con un cambiamento che parta dalla nostra quotidianità.»
Pour le Conseiller Corrado Jordan (UV), «cette Journée est un moment de réflexion et de responsabilité collective. La violence contre les femmes n’est pas un phénomène marginal. Elle touche toutes les générations, toutes les catégories sociales, tous les territoires. Elle peut être physique, psychologique, économique, numérique. Elle s’exprime dans les foyers domestiques, sur les lieux de travail, dans la rue, mais aussi dans les discours et dans les mentalités. Chaque acte de violence est non seulement une atteinte à l’intégrité d’une femme, mais une blessure portée à notre démocratie et à nos valeurs fondamentales. Face à cela, nous devons agir avec détermination. Agir pour protéger, agir pour prévenir, agir pour accompagner.»
Il Consigliere Eugenio Torrione (AVS) ha voluto sottolineare che «la violenza sulle donne, che rimane fondamentalmente un problema culturale, ha delle ricadute sull'intero contesto familiare. Per questo motivo è importante porre molta attenzione anche ai figli, condannati a crescere in un contesto di violenza. È importante, inoltre, intervenire, in maniera preventiva e successiva alle manifestazioni di violenza, sui potenziali maltrattanti in una logica non solo punitiva, ma anche riparativa. I percorsi per poter tornare a una normalità familiare sono fondamentali e non possono essere sottovalutati.»
La Consigliera Luisa Trione (Centro Autonomista) ha rivolto «un pensiero alle vittime e alle famiglie delle vittime di violenza. Queste giornate servono, ma servono soprattutto i fatti: è importante che tutti noi, in quanto rappresentanti delle Istituzioni - e io cercherò di farlo all'interno della quinta Commissione consiliare -, ci assumiamo l'impegno di prevedere delle iniziative, delle norme che possano combattere questa piaga.»
La Vicecapogruppo di PD-Federalisti Progressisti VdA, Clotilde Forcellati, ha ricordato che «la violenza di genere non è solo fisica ma anche psicologica ed economica che è spesso sottovalutata. Non siamo di fronte a un problema emergenziale ma strutturale e, come tale bisogna affrontarlo, intervenendo con l'allocazione di risorse importanti per affrontarlo in maniera sistemica. Sul nostro territorio abbiamo associazioni e operatori sociali pubblici che quotidianamente si occupano di questa problematica facendo un lavoro di grande valore. Tutto questo non basta bisogna crescere se vogliamo contenere questo problema.»
Per il Capogruppo di PD-FP, Jean-Pierre Guichardaz, «la violenza di genere non è un episodio isolato, è un processo che cresce nei segnali ignorati, nel silenzio e nella vergogna di chi non viene ascoltata. Riguarda tutti: uomini, istituzioni e comunità. Ci sono famiglie smarrite, ragazze che cercano aiuto, insegnanti che chiedono sostegno. La protezione non può dipendere da un solo settore, perché la violenza è un fenomeno culturale e sociale. Chi denuncia deve trovare una rete accogliente e solida. E accanto alla protezione serve la prevenzione: in Valle d'Aosta i servizi ci sono, ma occorre assicurare continuità e solidità negli organici. Questa giornata è un termometro e serve a interrogarci se stiamo facendo davvero abbastanza.»
Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha parlato di «una data importante: non un semplice momento celebrativo, ma un'occasione per fare il punto sulla situazione. Anche la nostra realtà, influenzata da cambiamenti epocali, è purtroppo interessata da questa tematica. La sensibilità sta crescendo anche tra i giovani: ce lo dimostrano i lavori dei ragazzi del liceo artistico, fatti appositamente per sensibilizzare sull'importanza di contrastare la violenza di genere, e le attività dell'Università della Valle d'Aosta, che ha previsto un programma di lezioni aperte a tutta la cittadinanza dedicate a questa problematica. Tutte queste iniziative rafforzano il nostro sistema sociale e l'Amministrazione regionale sta lavorando e continuerà a lavorare in questo senso.»













