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Governo Valdostano | 04 novembre 2025, 19:44

Dalla spaccatura del Centro-destra e degli Autonomisti di Centro nasce la giunta Testolin

Colpo di scena nel panorama politico valdostano: dopo settimane di trattative, mezze parole e notti insonni, nasce la giunta Testolin, frutto di un fragile ma ingegnoso incastro tra Union Valdôtaine, autonomisti di centro e una parte del centrodestra orfano di Forza Italia

Renzo Testolin

Renzo Testolin

A scatenare il terremoto è stata proprio la mossa di Emily Rini, che, con l’avallo di Maurizio Gasparri, ha traghettato Forza Italia fuori dal recinto del centrodestra tradizionale, spalancando la porta a un accordo “trasversale” che ha lasciato tutti a bocca aperta.

Intanto, tra gli autonomisti di centro, si brinda. E non poco. A pagare il conto, almeno per ora, è Marco Carrel, sceso dal taxi prima ancora di arrivare a destinazione. Mal consigliato e forse troppo sicuro di sé, l’erede politico di Augusto Rollandin ha finito per bruciare il patrimonio politico ricevuto dal “Leone di Brusson”. Come dicono i veterani: la classe non è acqua.

E mentre Carrel riorganizza il suo GPS politico, ecco chi si gode il nuovo assetto.

Alla presidenza del Consiglio regionale sale Stefano Aggravi, in una mossa che premia la pazienza e il pragmatismo. Al suo fianco, come vicepresidente, l’unionista Loredana Petey, mentre Laurent Viérin torna in pista con un ruolo strategico da segretario dell’Ufficio di presidenza — un ritorno che profuma di nostalgia, ma anche di regia sottotraccia.

Sul fronte della Giunta, Carlo Marzi resta saldo alla Sanità, il ministero più delicato e politicamente pesante della Valle, mentre Leonardo Loto eredita da Luciano Caveri il delicato assessorato agli Affari europei: un passaggio di testimone che segna anche un cambio di generazione.

Dalla sponda di Forza Italia, il prezzo della “spaccatura strategica” viene ampiamente compensato: a Mauro Baccea va infatti l’assessorato alle Finanze, un tassello fondamentale per garantire equilibrio e risorse al nuovo esecutivo.

Sul fronte unionista, il Presidente Renzo Testolin si circonda di volti noti e collaudati: Erik Lavevaz, che rileva la delega alla Cultura e Politiche giovanili dopo Jean-Pierre Guichardaz; Luigi Bertschy, Davide Sapinet e Giulio Grosjacques, confermati nei rispettivi ruoli per garantire continuità amministrativa.

La sorpresa di giornata, però, è tutta per Speranza Girod, la più votata dopo Testolin, che approda all’Agricoltura, prendendo il posto proprio di Carrel. Una staffetta dal forte valore simbolico: la nuova generazione che prende il posto della vecchia guardia.

La nuova giunta Testolin, insomma, nasce tra equilibri sottili e sorrisi prudenti. È un mosaico di compromessi e ambizioni, ma anche il segno che la politica valdostana sa reinventarsi, anche dopo le spaccature più dure.

Certo, la partita non è chiusa. Qualcuno giura che nei corridoi di Palazzo regionale già si preparino nuovi posizionamenti e qualche vendetta in differita. Ma, per ora, l’aria è di tregua. E nel piccolo grande laboratorio politico della Valle d’Aosta, anche la tregua — si sa — è già una notizia.

pi.mi.

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