Non c’è voluto molto per capire le priorità del nuovo Sindaco di Aosta. Come primo atto politico, la giunta e la maggioranza consiliare hanno deliberato un aumento delle indennità per gli amministratori comunali. Una scelta che, al di là dei tecnicismi e dei riferimenti normativi, suona stonata in un momento in cui famiglie e imprese continuano a fare i conti con rincari e difficoltà quotidiane.
Fratelli d’Italia – gruppo consiliare di Aosta – ha espresso voto contrario, sottolineando la necessità di dare un segnale opposto: sobrietà, misura e rispetto verso la comunità. “Abbiamo votato contro questo aumento perché riteniamo che chi amministra debba dare il buon esempio”, ha dichiarato il consigliere Manuel Cipollone, al suo esordio in aula. “Personalmente non intendo trattenere l’incremento previsto e sto valutando la modalità più utile e trasparente per destinarlo a un progetto o iniziativa di utilità sociale.”
Un gesto simbolico ma concreto, che mette in luce una differenza di stile rispetto a un’amministrazione partita col piede pesante: prima ancora di affrontare i problemi reali della città – dal decoro urbano ai servizi sociali, fino alla sicurezza e alla mobilità – si è pensato agli stipendi di chi governa.
Un segnale politico tutt’altro che neutro, che rischia di segnare l’inizio di un mandato all’insegna dell’autoreferenzialità. E se l’esempio deve partire dall’alto, Aosta – almeno per ora – sembra aver scelto la strada opposta.













