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Consiglio Valle Comuni | 27 ottobre 2025, 19:48

Via alla 17esima legislatura del Consiglio Valle: tra volti nuovi e veterani

Martedì 28 ottobre - ad Aosta è giorno dimercato - prende ufficialmente il via la 17esima legislatura del Consiglio regionale della Valle d’Aosta. Con la proclamazione degli eletti e il giuramento, si completa il primo passo verso la formazione della nuova Giunta e l’elezione dei presidenti del Consiglio e della Regione. Cresce la presenza femminile e si alternano tra veterani e volti nuovi

foto archivio

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Con la convalida degli eletti e il giuramento, prende ufficialmente il via domani, martedì 28 ottobre, la 17esima legislatura del Consiglio regionale della Valle d’Aosta. La prima seduta, convocata alle 9, segnerà l’ingresso in aula dei 35 consiglieri eletti, in attesa che si completi il percorso politico per la formazione della nuova Giunta e l’elezione del presidente del Consiglio e del presidente della Regione, passaggi che seguiranno le consultazioni ancora in corso da parte di Renzo Testolin.

Come previsto dal regolamento, la seduta inaugurale sarà presieduta dal consigliere più anziano, Mauro Baccega (70 anni, Forza Italia – Insieme Ensemble – La Renaissance), affiancato dal più giovane, Leonardo Lotto (26 anni, Autonomisti di Centro), che assumerà il ruolo di segretario provvisorio. Baccega, che nel corso della carriera ha cambiato diversi partiti, porta con sé il suo patrimonio di voti e esperienza politica.

Cresce la rappresentanza femminile: le elette sono otto, di cui quattro nelle fila dell’Union Valdôtaine, pari al 23% dei consiglieri. Nel 2020 le elette erano quattro all’inizio della legislatura, ridotte poi a tre al termine del quinquennio.

Dei 35 componenti del nuovo Consiglio, 13 sono al debutto, pari al 37% dell’Assemblea. Tra i nuovi ingressi figurano: Eugenio Torrione (Alleanza Verdi Sinistra); Leonardo Lotto (Autonomisti di Centro); Eleonora Baccini (Forza Italia – Insieme Ensemble – La Renaissance); Aldo Domanico e Massimiliano Tuccari (Fratelli d’Italia); Corrado Bellora (Lega Vallée d’Aoste); Fulvio Centoz e Clotilde Forcellati (PD – Federalisti Progressisti Valle d’Aosta); Josette Borre, Speranza Girod, Cristina Machet, Michel Martinet e Loredana Petey (Union Valdôtaine).

Sedici consiglieri rientrano invece per un nuovo mandato, pari al 46% dell’Assemblea, uno in più rispetto al quinquennio precedente. Tra loro: Chiara Minelli (Alleanza Verdi Sinistra); Stefano Aggravi, Marco Carrel e Carlo Marzi (Autonomisti di Centro); Mauro Baccega e Pierluigi Marquis (Forza Italia – Insieme Ensemble – La Renaissance); Andrea Manfrin e Simone Perron (Lega Vallée d’Aoste); Jean-Pierre Guichardaz (PD – Federalisti Progressisti Valle d’Aosta); e gli unionisti Luigi Bertschy, Giulio Grosjacques, Corrado Jordan, Erik Lavevaz, Aurelio Marguerettaz, Davide Sapinet e lo stesso Renzo Testolin.

Tra i veterani spicca Marco Viérin, classe 1958, con cinque legislature all’attivo (dalla X alla XIV). Seguono Laurent Viérin, eletto in quattro legislature (XII-XV), e Massimo Lattanzi, presente per tre (XI-XIII). Anche Aurelio Marguerettaz vanta un lungo percorso politico con quattro mandati (XII, XIII, XIV e XVI).

Per altri sei consiglieri si tratta di un ritorno dopo alcune legislature di pausa: Luisa Trione e Marco Viérin (Autonomisti di Centro); Massimo Lattanzi e Alberto Zucchi (Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni); Marco Sorbara (Forza Italia – Insieme Ensemble – La Renaissance); e Laurent Viérin (Union Valdôtaine).

Radio Scarpa segnala che, dopo la proclamazione degli eletti e il giuramento, non più tardi del 4 novembre si riconvocherà l’aula per la presentazione della nuova maggioranza e della nuova Giunta regionale.

E mentre i nomi vengono appuntati e i volti sorridono alle telecamere, circolano già voci di fughe dai partiti per formare gruppi personali, pronti a introitare i finanziamenti riservati ai gruppi consiliari. Un curioso meccanismo: soldi pubblici a disposizione di chi sa muoversi meglio tra poltrone e tattiche, più che a chi difende idee e principi. Se la politica fosse un film, sarebbe un mix tra un thriller finanziario e una commedia nera: alla faccia della coerenza e della responsabilità verso i cittadini, il palcoscenico resta aperto per chi sa trasformare il consenso in cassa.

je.fe.

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