C’è una scuola che parla, e lo fa in più lingue, tra le montagne, dentro comunità dove l’educazione è ancora un fatto condiviso. È la scuola valdostana, protagonista del progetto “La parole à l’école”, serie documentale che prende il via lunedì 27 ottobre alle 17.30, con la proiezione in anteprima del primo episodio Una scuola di montagna, nella Sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale ad Aosta.
L’iniziativa nasce dall’Assessorato regionale ai Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali, nell’ambito del percorso “La scuola valdostana si racconta”, avviato lo scorso luglio per documentare e valorizzare le esperienze più significative delle scuole della regione: dall’inclusione al bi-plurilinguismo, dalle STEM allo sport, fino all’internazionalizzazione dei percorsi didattici.

Una scuola di montagna, firmata dal regista Gaël Truc, è il primo tassello di una narrazione che intreccia immagini, testimonianze e territori. Girato nelle scuole di Oyace e Antey-Saint-André, il documentario restituisce l’anima delle aule immerse nella natura, dove l’insegnamento si fonde con l’ambiente e con la vita quotidiana delle piccole comunità alpine. A presentarlo saranno l’assessore Jean-Pierre Guichardaz, la sovraintendente agli studi Marina Fey e lo stesso regista, insieme a docenti, alunni e genitori che hanno contribuito a questa memoria collettiva in immagini.
La serie, che sarà trasmessa prossimamente anche sul palinsesto RAI, rappresenta non solo un omaggio al mondo della scuola ma anche una riflessione culturale più ampia sul valore educativo della montagna: uno spazio di relazioni, di resilienza e di identità.
Nel raccontare queste realtà scolastiche lontane dai grandi centri, La parole à l’école ricorda che l’istruzione, nelle valli, non è soltanto trasmissione di conoscenze ma custodia di un patrimonio umano e linguistico, fatto di dialogo, di comunità e di futuro condiviso.













