Il tredicesimo seggio è arrivato. E non è un numero qualsiasi. È il 13, lo stesso giorno in cui, ottant’anni fa, nacque il Mouvement, e oggi torna come simbolo di destino, di appartenenza, di forza collettiva.
“Il 13 ci accompagna da sempre — ha dichiarato Joël Farcoz — ed è il numero che segna i momenti chiave della nostra storia. Oggi non vince solo l’Union Valdôtaine, ma vince la Valle d’Aosta e vincono i valdostani.”
L’emozione è palpabile tra le fila unioniste dopo la decisione del Tribunale di Aosta, che, al termine del riconteggio delle schede, ha assegnato il tanto atteso tredicesimo seggio al movimento autonomista. Un risultato che cambia la geografia politica del Consiglio regionale, ma soprattutto restituisce entusiasmo e fiducia a un partito che ha fatto della coerenza e del legame con il territorio la propria bandiera.
“Questo non è solo un traguardo politico — ha spiegato il presidente della Regione Renzo Testolin — è la conferma che il lavoro serio, costante e vicino alla gente paga sempre. L’Union ha dimostrato ancora una volta di essere la casa di chi crede nella Valle, nella sua autonomia e nella sua dignità.”
Nel quartier generale dell’Union, i volti sorridono e gli abbracci si moltiplicano. C’è consapevolezza che il momento è storico, ma anche la volontà di guardare avanti con umiltà.
“La politica è sinonimo di servizio, non di potere — ha ribadito Farcoz —. E umilmente, ancora una volta, ci metteremo al servizio del nostro Peuple. Questo risultato non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza. Una ripartenza per consolidare il ruolo dell’Union Valdôtaine come riferimento per tutti coloro che credono nella nostra cultura, nello sviluppo e nella libertà della nostra società.**”
Il clima che si respira è quello delle grandi occasioni: il numero 13, da sempre considerato cabalistico o fortunato a seconda dei punti di vista, torna a intrecciarsi con la storia del movimento fondato nel 1945. “È un segno — commenta un dirigente storico dell’Union —. Il segno che la nostra gente non ha mai smesso di credere.”
E in effetti, il messaggio che arriva dalle urne e dal riconteggio è chiaro: fiducia, appartenenza e speranza. In un tempo in cui, come ricordano i dirigenti unionisti, “qualcuno continua a sostenere che nella nostra Valle tutto vada male”, i valdostani hanno voluto dire il contrario.
“Abbiamo scelto persone valide, competenti, profondamente legate al territorio — conclude Farcoz —. E questa è stata la nostra forza. La nostra vittoria è quella di tutti.**”
Una vittoria che sa di storia, ma che guarda al futuro. Perché, come ripetono in coro i militanti con orgoglio e un pizzico di emozione:
“L’Union Valdôtaine ha fatto 13!”













