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ATTUALITÀ | 30 settembre 2025, 00:05

Velina Rossonera e Arcobaleno - Speciale comunali Le pagelle del voto cittadino

Cronache semiserie da Palazzo regionale e non solo: indiscrezioni, frecciate e silenzi dal teatrino politico valdostano

Velina Rossonera e Arcobaleno - Speciale comunali Le pagelle del voto cittadino

Se le regionali sono l’Olimpo della tattica, le comunali sono il campionato parrocchiale delle ambizioni personali. Tutti si sentono allenatori, ma alla fine l’arbitro è sempre la matematica dello spoglio. Ecco allora le nostre pagelle semiserie, rigorosamente di parte… della satira.

Il Professore serioso – Voto 6,5
Ha la parlantina da conferenza universitaria e l’aria di chi vorrebbe spiegarti come funziona la Costituzione anche se tu gli avevi chiesto solo un caffè. Ha promesso trasparenza, innovazione e bilanci in pareggio. Peccato che la sua campagna sia stata seguita con lo stesso entusiasmo di una lezione di diritto tributario alle 8 del mattino. Merita la sufficienza per la tenacia, ma rischia di rimanere sindaco… del proprio condominio.

La Regina dei selfie – Voto 5,5
Sempre impeccabile nelle foto di Instagram, con il sorriso d’ordinanza e i filtri che manco a Saint-Tropez. Nei comizi è apparsa un po’ meno brillante: slogan ripetuti, promesse generiche, ma una collezione di outfit da far invidia a Vogue. La città ha bisogno di piani urbanistici, non di reel motivazionali. Promossa in passerella, rimandata nelle urne.

Il Candidato del popolo – Voto 7,5
Si presenta come “uno di noi”, anche se gira ancora con la 500 prima serie e racconta di conoscere ogni tombino della città (da qui il soprannome “sentinella del tombino”). Ha convinto i cittadini a suon di abbracci e pacche sulle spalle, ma qualcuno sospetta che stia preparando più promesse di quante la cassa comunale potrà mai mantenere. Se non vincerà, potrà sempre aprire un chiosco di panini in piazza Chanoux: avrebbe la fila assicurata.

Il Tecnico misterioso – Voto 6
Apparso dal nulla, come i funghi dopo la pioggia, si presenta con curriculum lungo quanto un treno TGV. Parla di efficienza, smart city e digitalizzazione, ma l’elettorato fatica a capire di cosa stia parlando. Ottimo per progettare ponti, meno per convincere nonna Maria che deve prenotare la spesa online. Da rivedere, magari in un ministero fantasma.

Il Veterano – Voto 8
Ha visto più elezioni che primarie di calcetto. Conosce ogni corridoio del municipio e ogni retroscena delle passate giunte. Lo accusano di essere “sempre lo stesso”, ma lui sorride e risponde: “Meglio l’esperienza di una scommessa”. È il candidato che rassicura i nostalgici e fa rabbrividire i giovani. Ma in campagna elettorale, si sa, i nostalgici hanno più tempo libero.

Fuori concorso

La Lista Civetta: Voto 4 – Candidati pescati a caso, dal cugino all’amico dell’amico. Non serve per vincere, ma per infastidire gli altri. Funzione parassitaria, ma sempre attuale.

Il Cittadino arrabbiato: Voto 9 – Non si è candidato, non fa comizi, non ha liste. Però borbotta al bar, urla al mercato e riesce a convincere tre generazioni che “tanto non cambia nulla”. Influenza elettorale smisurata.

La Nonna col rosario: Voto 10 – Non parla di politica, ma decide le cene di famiglia e quindi il voto di figli, nipoti e cognati. È la vera regina delle comunali.

Le comunali ad Aosta non sono un’elezione: sono un talent show. C’è chi canta, chi balla, chi recita, e alla fine il pubblico sceglie se applaudire o fischiare. Domani i vincitori indosseranno la fascia tricolore come una sciarpa di moda, gli sconfitti diranno che “in realtà hanno vinto le idee”. Ma si sa: la vera sfida sarà convincere i cittadini che al Comune si governa, non si improvvisa.

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