Partecipare alla tornata elettorale del 28 settembre per il rinnovo del Consiglio comunale e per l’elezione del nuovo sindaco di Aosta non è un semplice atto politico: significa assumersi la responsabilità di contribuire al futuro della città. In un momento in cui la politica locale si prepara a un passaggio delicato – con la fine della legislatura e la ricerca di nuove energie amministrative – il valore di chi porta in campo esperienze e competenze diventa centrale.
In questo senso, la scelta di Paolo Fiori di mettersi a disposizione della comunità offre un esempio di come un percorso personale e professionale possa trasformarsi in un patrimonio collettivo. Fiori porta con sé dieci anni di esperienza amministrativa a Quart, con deleghe strategiche all’istruzione, ai trasporti e all’innovazione, e oltre trent’anni di responsabilità nel settore delle telecomunicazioni, sviluppando infrastrutture e digitalizzazione in tutta la Valle d’Aosta. Non è solo un curriculum, ma un modo di intendere l’impegno civico: partire da ciò che si conosce per metterlo al servizio della città.
Il confronto elettorale ad Aosta si gioca molto anche sui temi concreti: dai servizi quotidiani alla qualità urbana, dalla sostenibilità ambientale al rapporto tra istituzioni e cittadini. In questo scenario, gli impegni indicati da Fiori potrebbero diventare un patrimonio condiviso da chiunque ha scelto di candidarsi:
- valorizzare quanto di buono è stato fatto finora;
- intervenire con decisione dove persistono criticità;
- promuovere una visione moderna orientata alla Smart City e alla sostenibilità;
- semplificare i servizi per cittadini e imprese attraverso l’innovazione digitale;
- riavvicinare il Comune alle persone, con una gestione trasparente, concreta e partecipata.
Sono linee guida che parlano non solo al singolo candidato, ma a una comunità intera che chiede più efficienza e vivibilità. In questo senso, l’esperienza di Paolo Fiori non è un caso isolato, ma un esempio di come si possa affrontare la politica locale con realismo e senso di responsabilità.
Aosta ha bisogno di progettualità e coraggio, di amministratori capaci di unire tradizione e innovazione. La sfida del prossimo Consiglio comunale sarà proprio questa: dimostrare che la politica, anche a livello locale, può tornare a essere un servizio autentico alla comunità.












