/ CRONACA

CRONACA | 06 agosto 2025, 11:22

La Penna Nera e il cuore dei sindaci della Petite Patrie

Venerdì 8 luglio, i sindaci valdostani riceveranno il cappello di “Amico degli Alpini”: un gesto semplice ma carico di riconoscenza e identità. A Villa Brezzi, 63 fasce tricolori renderanno onore a chi da sempre cammina con la montagna nel cuore

La Penna Nera e il cuore dei sindaci della Petite Patrie

Ci sono gesti che non fanno rumore, ma che vibrano profondamente nell’anima di un popolo. Il conferimento del cappello di “Amico degli Alpini” ai sindaci della Valle d’Aosta è uno di questi. Non serve una parata, non servono fanfare: basta l’abbraccio silenzioso delle montagne, il valore di una stretta di mano, il significato profondo di un cappello che racconta storie, fatiche, fratellanze, memoria.

Venerdì 8 luglio, nella sede della Sezione Valdostana degli Alpini – Villa Brezzi – si vivrà un momento carico di pathos e radici. Sessantatré sindaci valdostani riceveranno il segno tangibile della stima che da sempre unisce i Comuni della regione ai Gruppi Alpini presenti in ognuno di essi. Una stima reciproca, cementata da decenni di vicinanza concreta: nelle cerimonie civili, nelle emergenze, nelle nevicate, nei momenti di dolore e nei rintocchi di campana. Gli Alpini ci sono. Sempre. E i sindaci lo sanno.

Molti dei 74 primi cittadini valdostani sono già Alpini o già “Amici” riconosciuti in passato. Per gli altri, questo momento sarà un passaggio simbolico: non solo riceveranno un cappello, ma entreranno a far parte, idealmente, di una famiglia che non conosce confini, che cammina al passo del più debole, che si piega solo per aiutare. Non è retorica: è alpinità. Quella vera.

Non si può raccontare con le parole il valore di un cappello da Alpino. Quel cappello ha salito montagne e attraversato guerre, ha raccolto sudore e pianto, ha conosciuto il peso dello zaino e la leggerezza della solidarietà. È un simbolo, sì, ma è anche qualcosa che si porta dentro. Un sindaco che lo riceve, lo fa a nome di una comunità, lo indossa per dire: “Io ci sono. Noi ci siamo.”

Nella cerimonia dell’8 luglio, ogni cappello sarà una carezza, ogni stretta di mano una promessa silenziosa. I Comuni valdostani, piccoli e grandi, abbracceranno i loro Alpini non solo per onorare il passato, ma per dire che quell’etica – di servizio, di sobrietà, di amore per la patria e per la terra – è ancora viva e necessaria.

In un mondo che corre, che dimentica, che volta lo sguardo, gli Alpini insegnano a fermarsi, ad ascoltare, a esserci. E i sindaci che riceveranno il cappello non faranno altro che riconoscere pubblicamente una fedeltà che da anni accompagna il cammino civile delle nostre comunità.

La montagna non mente. E gli Alpini sono uomini e donne di montagna. Veri, solidi, essenziali. Come lo sarà questa cerimonia.

Là où le vent caresse la montagne, il y aura toujours une plume qui veille.

pi.mi.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore