Ci sono gesti che non fanno rumore, ma che vibrano profondamente nell’anima di un popolo. Il conferimento del cappello di “Amico degli Alpini” ai sindaci della Valle d’Aosta è uno di questi. Non serve una parata, non servono fanfare: basta l’abbraccio silenzioso delle montagne, il valore di una stretta di mano, il significato profondo di un cappello che racconta storie, fatiche, fratellanze, memoria.
Venerdì 8 luglio, nella sede della Sezione Valdostana degli Alpini – Villa Brezzi – si vivrà un momento carico di pathos e radici. Sessantatré sindaci valdostani riceveranno il segno tangibile della stima che da sempre unisce i Comuni della regione ai Gruppi Alpini presenti in ognuno di essi. Una stima reciproca, cementata da decenni di vicinanza concreta: nelle cerimonie civili, nelle emergenze, nelle nevicate, nei momenti di dolore e nei rintocchi di campana. Gli Alpini ci sono. Sempre. E i sindaci lo sanno.
Molti dei 74 primi cittadini valdostani sono già Alpini o già “Amici” riconosciuti in passato. Per gli altri, questo momento sarà un passaggio simbolico: non solo riceveranno un cappello, ma entreranno a far parte, idealmente, di una famiglia che non conosce confini, che cammina al passo del più debole, che si piega solo per aiutare. Non è retorica: è alpinità. Quella vera.
Non si può raccontare con le parole il valore di un cappello da Alpino. Quel cappello ha salito montagne e attraversato guerre, ha raccolto sudore e pianto, ha conosciuto il peso dello zaino e la leggerezza della solidarietà. È un simbolo, sì, ma è anche qualcosa che si porta dentro. Un sindaco che lo riceve, lo fa a nome di una comunità, lo indossa per dire: “Io ci sono. Noi ci siamo.”
Nella cerimonia dell’8 luglio, ogni cappello sarà una carezza, ogni stretta di mano una promessa silenziosa. I Comuni valdostani, piccoli e grandi, abbracceranno i loro Alpini non solo per onorare il passato, ma per dire che quell’etica – di servizio, di sobrietà, di amore per la patria e per la terra – è ancora viva e necessaria.
In un mondo che corre, che dimentica, che volta lo sguardo, gli Alpini insegnano a fermarsi, ad ascoltare, a esserci. E i sindaci che riceveranno il cappello non faranno altro che riconoscere pubblicamente una fedeltà che da anni accompagna il cammino civile delle nostre comunità.
La montagna non mente. E gli Alpini sono uomini e donne di montagna. Veri, solidi, essenziali. Come lo sarà questa cerimonia.
Là où le vent caresse la montagne, il y aura toujours une plume qui veille.












