C’è qualcosa che non torna, e proprio per questo funziona. In un’Italia che spesso misura il valore dei territori in base alla loro dimensione, Pontboset scompagina le regole del gioco e conquista il titolo di Comune più Virtuoso d’Italia. Centottanta abitanti, una manciata di frazioni, una valle laterale. Eppure, una visione amministrativa che molte città ben più strutturate farebbero fatica a mettere in fila.
Il Premio Comuni Virtuosi 2025 non arriva per caso né come riconoscimento simbolico. Arriva dopo anni di politiche coerenti, integrate, ostinatamente concrete. Pontboset non ha inseguito bandi a caso, non ha rincorso la moda del progetto “green” di facciata. Ha fatto una scelta chiara: governare il territorio come una risorsa viva, fragile, limitata. Consumo di suolo zero, recupero dell’esistente, servizi essenziali rafforzati, mobilità dolce pensata non come ornamento ma come infrastruttura primaria.
Qui la sostenibilità non è un capitolo del programma elettorale, ma il filo che tiene insieme tutto. Dal Sistema di Gestione Ambientale certificato EMAS, mantenuto da oltre dieci anni, agli investimenti su illuminazione intelligente, efficienza energetica, reti idriche e fognarie. Dal recupero degli edifici pubblici alla creazione di spazi sociali e ricettivi, fino alle colonnine per la mobilità elettrica e ai percorsi transfrontalieri. Ogni scelta parla la stessa lingua: restare, non resistere; vivere la montagna, non subirla.
E qui il messaggio diventa politico, inevitabilmente. Perché mentre a livello nazionale e europeo si discute di spopolamento, aree interne, resilienza climatica e PNRR, Pontboset dimostra che le risposte non stanno solo nei documenti strategici, ma nella continuità amministrativa e nella capacità di tradurre le parole in atti. Senza slogan. Senza scorciatoie.
Non è un caso che la giuria abbia parlato di modello replicabile di resilienza alpina. In un Paese dove oltre il 70% dei Comuni si trova in aree interne o montane, spesso lasciate ai margini delle grandi politiche pubbliche, Pontboset ribalta la narrazione vittimistica. Non chiede deroghe, chiede strumenti. Non invoca assistenzialismo, costruisce autonomia.
Il riconoscimento arriva in un momento delicato, quello dell’attuazione del PNRR, quando la tentazione è spendere in fretta invece che spendere bene. Pontboset dimostra che anche un micro-comune può programmare, monitorare, verificare risultati. E che la transizione ecologica, se non passa dai territori più fragili, resta uno slogan buono per i convegni.
Le parole del sindaco Claudio Chanoux suonano sobrie, quasi trattenute: orgoglio, lavoro condiviso, comunità, continuità. Ma dietro quella sobrietà c’è un messaggio forte: il futuro delle montagne non si salva con le dichiarazioni d’intenti, ma con amministrazioni che conoscono ogni metro del proprio territorio e ne hanno cura quotidiana.
Pontboset oggi non è solo il Comune più virtuoso d’Italia. È una domanda aperta rivolta al resto del Paese: se ce l’ha fatta un borgo di 180 abitanti, cosa giustifica l’immobilismo altrove?

Premio Comuni Virtuosi 2025 – Classifica
Comune più Virtuoso d’Italia
Pontboset (AO)
Gestione del territorio
Bacoli (NA)
Impronta ecologica
Pojana Maggiore (VI)
Rifiuti
Unione delle Terre d’Argine (MO)
Mobilità sostenibile
Firenze
Nuovi stili di vita
Pieve Torina (MC)
Menzioni speciali
Melilli (SR)
Nave (BS)













