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CULTURA | 16 luglio 2025, 20:01

Tenersi per mano, camminando tra le stelle

Poeta, alpinista vegano, instancabile camminatore dell’anima e delle Alpi: Mauro Carlesso conquista il primo premio per la poesia al prestigioso concorso nazionale 50&Più con un'opera intima e struggente. Una vittoria che illumina anche Aostacronaca.it, dove da tempo Carlesso firma con sensibilità la rubrica “Camminar pensando”. Una voce gentile ma potente, che intreccia passi e versi per raccontare la vita, la montagna e la bellezza del silenzio interiore

Tenersi per mano, camminando tra le stelle

Ci sono uomini che camminano per arrivare. E poi ci sono uomini come Mauro Carlesso, che camminano per capire, per sentire, per stare. Perché a volte la meta è un pretesto, mentre il passo diventa poesia. Lo sanno bene i lettori di Aostacronaca.it, che da anni seguono la sua rubrica “Camminar pensando”, un invito a rallentare, a osservare, a respirare le montagne – quelle reali, aspre e magnifiche delle Alpi, e quelle interiori, più impervie e vertiginose.

In un tempo in cui l'urgenza sembra la sola bussola, Mauro – viaggiatore dell’anima e alpinista del cuore, vegano per scelta etica, scrittore per vocazione – ci ricorda con dolcezza che anche una singola parola può contenere un intero orizzonte. E proprio con le sue parole ha appena raggiunto una vetta preziosa: il primo premio per la sezione poesia alla 43ª edizione del concorso nazionale 50&Più, con la toccante opera “Tenersi per mano”.

Un titolo semplice e disarmante. Come spesso accade per le cose vere. Una poesia che accarezza, commuove, avvolge. Il testo è stato pubblicato proprio sulle pagine di Aostacronaca.it, segno che a volte le parole trovano la casa giusta, il tempo giusto, il lettore giusto.

La cerimonia di premiazione si è svolta a Baveno, sulle rive del Lago Maggiore, in una cornice che unisce l’incanto del paesaggio alla forza silenziosa dell’arte. L’evento, parte del format culturale “Appuntamento con la creatività” promosso da 50&Più, ha riunito decine di talenti da tutta Italia in un intreccio di laboratori, incontri e confronti. Pittori, fotografi, scrittori, musicisti – tutti uniti dal desiderio di far emergere il proprio mondo interiore e condividerlo.

Tra le “libellule” assegnate – simbolo del premio alle opere vincitrici – quella consegnata a Mauro Carlesso brilla di una luce speciale. Perché chi lo conosce sa che in lui la poesia non è un mestiere, né una tecnica, ma un modo di stare al mondo. I suoi racconti parlano di silenzi, di nebbie che salgono dai boschi, di creste taglienti, ma anche di umanità, di fragilità, di ricordi che fanno tremare le ginocchia come un ghiacciaio a fine stagione.

Carlesso non cerca la posa né la rima ad effetto. Cammina e scrive come respira. Eppure, ogni suo passo è calibrato come un verso, ogni bivacco una metafora, ogni vetta un interrogativo. E se gli chiedi dove vuole arrivare, ti risponde con uno sguardo quieto e un sorriso leggero, come chi sa che in fondo il viaggio più importante è quello che fai dentro di te.

Oggi, questa sua capacità di accogliere il mondo con uno sguardo poetico ha trovato riconoscimento in una platea nazionale, ma chi lo legge da anni lo sa bene: Mauro è già da tempo un punto fermo per chi crede che camminare sia anche un modo per pensare meglio, per vivere più a fondo.

Il suo contributo a Aostacronaca.it non è mai stato solo cronaca escursionistica. È riflessione, ascolto, meraviglia. È il tentativo ostinato di restituire valore al cammino, inteso come gesto sovversivo contro la frenesia. È cultura alpina vissuta con rispetto e passione.

In un’epoca in cui tutto corre veloce, Mauro Carlesso ci ricorda che tenersi per mano – come scrive nella sua poesia vincitrice – è ancora possibile. E che farlo, magari in silenzio, lungo un sentiero di montagna, può essere il gesto più rivoluzionario e poetico che ci resta.

Grazie Mauro. E avanti, camminando. Pensando. Scrivendo. Sempre.

Il premio assegnato a Mauro Carlesso (nella foto) non è una medaglia qualsiasi. Arriva da uno dei più longevi e autorevoli concorsi nazionali dedicati alla creatività over 50: il Concorso 50&Più, giunto quest’anno alla 43ª edizione. Promosso dall’omonima Associazione – che raccoglie oltre 300mila soci in tutta Italia – l’evento rappresenta un vero e proprio laboratorio di passioni, emozioni e cultura.

La manifestazione, ospitata quest’anno nella suggestiva cornice di Baveno, sulle sponde del Lago Maggiore, ha trasformato per una settimana il piccolo centro piemontese in un’officina artistica a cielo aperto. Dal 11 al 16 luglio, decine di partecipanti – provenienti da ogni regione – hanno condiviso percorsi di scrittura creativa, poesia, pittura, fotografia, canto e musica, accompagnati da maestri e nomi noti del panorama culturale italiano.

Il concorso non premia solo il talento, ma soprattutto il desiderio di mettersi in gioco, la voglia di continuare a esprimersi, a imparare, a raccontarsi. In un mondo che spesso tende a marginalizzare le età “più mature”, 50&Più ribalta la prospettiva: qui, l’età diventa alleata, bagaglio prezioso, strumento di profondità.

Ogni categoria – poesia, prosa, fotografia, pittura – prevede una selezione accurata da parte di una giuria composta da esperti, tra cui il poeta Plinio Perilli, lo scrittore Enrico Valenzi, il fotoreporter Paolo Sacchi, la storica dell’arte Serena Colombo, affiancati da artisti come Graziano Tinti (pittura) e Vincenzo De Filippo (musica).

I riconoscimenti assegnati sono simbolici e suggestivi: la “Farfalla” a tutti i finalisti, la “Libellula” ai cinque vincitori per ciascuna categoria, e le “Superfarfalle”, destinate alle opere più amate dal pubblico attraverso il sito e la rivista ufficiale. Una scelta iconografica non casuale: farfalle e libellule come metafore di leggerezza, trasformazione, libertà creativa.

In questo contesto così ricco di stimoli e bellezza, la vittoria di Mauro Carlesso brilla ancora di più. Perché non arriva da un concorso freddo e burocratico, ma da una comunità che valorizza il vissuto, l’esperienza, l’intensità delle emozioni. Una comunità che riconosce nella poesia – oggi più che mai – uno strumento necessario per orientarsi nella complessità del mondo.

Ecco allora che “Tenersi per mano” non è solo un testo premiato. È un invito a rallentare. A prendersi cura. A guardare negli occhi. È il sigillo di un uomo che sa che ogni passo può essere un verso. Ogni sentiero, una storia. Ogni incontro, una poesia.

TENERSI PER MANO

piero minuzzo

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