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Salute in Valle d'Aosta | 27 giugno 2025, 16:05

UN CENTRO PER L’AUTISMO NEL CUORE DELLA COMUNITÀ: IL CEA DI GRESSAN RINASCE CON UN’ANIMA SOCIALE

Al primo piano del Centro Educativo Assistenziale nascerà il Centro Unico per l’Autismo. La Regione cede gratuitamente gli spazi all’USL: “Una risposta concreta e condivisa alle famiglie”. Diagnosi precoce, équipe multidisciplinari, supporto ai caregiver e gestione dei casi complessi: ecco cosa cambierà davvero.

La struttura Cea che ospiterà il nuovo servizio

La struttura Cea che ospiterà il nuovo servizio

Una struttura pubblica sottoutilizzata che trova finalmente nuova vita, una missione sociale che si concretizza, una comunità – quella valdostana – che si dota di un presidio moderno e specializzato per affrontare una delle sfide più delicate della sanità territoriale: la presa in carico delle persone con disturbo dello spettro autistico. Il primo piano del CEA di Gressan, a partire dai prossimi mesi, ospiterà il Centro Unico per l’Autismo della Valle d’Aosta.

La decisione è stata formalizzata dalla Giunta regionale lo scorso 25 giugno con un atto che prevede la concessione gratuita degli spazi all’Azienda USL. Un passaggio decisivo in un percorso avviato a gennaio 2025, che ora sfocia in una scelta operativa concreta, sostenuta da oltre 570 mila euro di finanziamenti nazionali.

“Sono molto contento – dichiara l’Assessore alla Sanità Carlo Marzi – perché finalmente riusciamo a utilizzare tutta la struttura del CEA di Gressan come è sempre stato nella volontà della famiglia che lo ha donato alla nostra Comunità. La signora Alina Curtaz ha accolto con favore questa destinazione d’uso, dedicata in modo esclusivo a un progetto importante per chi vive la disabilità sulla propria pelle o in famiglia.”

Un gesto di restituzione, dunque, ma anche un passo avanti sul piano dei servizi. Il Centro offrirà diagnosi, interventi terapeutici, accompagnamento educativo e – per la prima volta in modo strutturato – un sostegno specifico anche per gli adulti autistici.

Evitare la dispersione dei servizi è uno degli obiettivi chiave – spiega ancora Marzi (nella foto)–. In un unico luogo saranno presenti psichiatri, neuropsichiatri, psicologi ed educatori, suddivisi in équipe per le tre fasce d’età: 0-16, 16-18 e adulti.”

L’iniziativa nasce dall’attuazione dei decreti ministeriali del 2023 e dai lavori del Tavolo tecnico regionale sull’autismo, con la partecipazione dell’associazione ANGSA Valle d’Aosta. “Abbiamo condiviso ogni passaggio – racconta un dirigente coinvolto – consapevoli che l’autismo non può più essere considerato una nicchia, ma una realtà diffusa, che richiede risposte multidisciplinari, coordinate e personalizzate.”

Tra le novità più importanti figura l’istituzione delle équipe EDECO, dedicate ai cosiddetti “casi complessi” con emergenze comportamentali e comorbidità psichiatriche. “Queste due équipe – spiega una nota dell'USL – saranno composte da figure di alto profilo: psichiatri, psicologi e neuropsichiatri infantili, suddivisi nei due dipartimenti competenti.”

L’attivazione è resa possibile da un fondo statale specifico di oltre 114 mila euro, assegnato tramite un accordo tra Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità. È previsto anche un supporto formativo alle famiglie, attraverso tecniche validate come l’ABA (Applied Behavior Analysis).

Quello che nascerà a Gressan non sarà soltanto un luogo fisico, ma – almeno nelle intenzioni – un punto di riferimento per tutto il territorio, capace di connettere scuole, servizi sociali, centri per l’impiego, educatori domiciliari. L’USL ha già avviato le procedure di allestimento e arredamento per rendere operativo lo spazio, che conserverà il carattere ambulatoriale.

Il CEA torna così al centro delle politiche regionali, dopo anni di sottoutilizzo e promesse mancate. La svolta – è bene ricordarlo – è frutto anche di una pressione crescente da parte delle famiglie e delle associazioni, che chiedono da tempo maggiore coerenza tra i bisogni reali e le risposte del sistema sanitario.

Bene, dunque, l’avvio del Centro, ma sarà fondamentale monitorarne nel tempo l’efficacia. Il rischio, come spesso accade, è che le strutture esistano più sulla carta che nella vita quotidiana delle persone. Senza personale sufficiente, senza investimenti continuativi e senza cabina di regia effettiva, anche il progetto migliore rischia di diventare un’occasione persa.

Possiamo scriverlo chiaro: oggi si festeggia una buona notizia. Ma da domani inizia il lavoro vero, quello che non finisce con una delibera. Lo aspettano i genitori, lo aspettano i ragazzi e lo aspetta una comunità intera.

pi.mi.

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