Torna a battere forte il cuore della cultura nelle alte quote della media valle. Dal 27 al 29 giugno prossimi, Emarèse ospiterà l’edizione zero della rassegna “Colture. Semi di resistenza”, una tre giorni ideata e promossa dall’associazione La Clé sur la Porte ETS. Un appuntamento che intreccia fotografia, cibo, musica e pedagogia per riscoprire – insieme alla comunità – le radici autentiche del nostro rapporto con la terra.
L’inaugurazione è prevista venerdì 27 alle ore 19 con l’apertura dell’esposizione fotografica “FOOD” di Henk Wildschut, autore olandese di fama internazionale che con il suo lavoro ha raccontato in modo crudo e poetico le contraddizioni della filiera alimentare moderna. L’associazione, che già in passato ha portato in Valle artisti di calibro europeo, torna così a proporre una riflessione visiva e potente sulla contemporaneità.
“Vogliamo tornare a ciò che ci lega alle radici”, racconta Nicole Seris, presidente dell’associazione. “Colture nasce dal desiderio di cambiare punto di vista e ricollegarsi con ciò che davvero conta. Da qui la scelta di aprire a Emarèse una nuova sede operativa, per valorizzare luoghi e memorie solo in apparenza marginali”.
Il programma è ricco e variegato, pensato per coinvolgere tutte le fasce d’età e riattivare antiche conoscenze in chiave attuale e sostenibile. Si parlerà di pane sabato 28 e di orti domenica 29: due pilastri dell’identità alimentare contadina attorno ai quali ruoteranno talk, laboratori e momenti performativi.
Tra gli ospiti più attesi figura Don Pasta (Daniele De Michele), dj, economista e poeta del cibo, considerato dal New York Times uno dei più originali food activist a livello internazionale. A Emarèse porterà la sua visione militante e appassionata della cucina come atto politico e culturale.
A completare il cartellone, spettacoli teatrali, laboratori per bambini e il ritorno dello spettacolo “Licheni”, già applaudito in Valle. La rassegna si chiuderà domenica sera con una cena di comunità realizzata insieme alla Proloco di Emarèse, sostenitrice – insieme al Comune – dell’intera iniziativa.
Con “Colture”, La Clé sur la Porte propone un’esperienza sensoriale e collettiva che è al tempo stesso un gesto di resistenza culturale: contro le logiche dello sfruttamento, dell’omologazione e del consumo acritico. E lo fa nel segno della bellezza, dell’intelligenza e della memoria viva dei luoghi.