C’è una sera, a Courmayeur, in cui l’aria di montagna si fa più leggera, il cielo più vicino, e la terra sembra raccontare la sua storia attraverso i sapori. Succede il 21 giugno, quando il solstizio d’estate incontra la tradizione, e il Jardin de l’Ange si accende di luci, voci, profumi. È Lo Tsaven des Étoiles, non un semplice mercatino, ma una festa del cuore, un piccolo rito collettivo fatto di cose buone e incontri veri.
Dalle 16 in poi, il centro della località ai piedi del Monte Bianco si anima: tra i banchi di legno e le tovaglie a quadretti, si snodano le storie degli agricoltori valdostani, uomini e donne che ogni giorno lavorano con le mani nella terra e lo sguardo sulle stagioni. I loro prodotti—formaggi intensi, mieli dorati, salumi che sanno di legna e pascoli—non sono solo cibo, ma identità.
Lo Tsaven, in patois, è il carretto che un tempo portava i frutti del lavoro contadino nei paesi vicini. Qui diventa simbolo di un’agricoltura che non ha mai smesso di camminare, evolversi, resistere. Sotto le stelle di Courmayeur, lo Tsaven si fa agri-aperitivo dalle 19 in poi, tra assaggi, brindisi e musica, con il gruppo folkloristico La Clicca a dare ritmo e colore alla serata.
I bambini impasteranno biscotti in un laboratorio pensato per raccontare, con farine e risate, il viaggio del cibo dal campo alla tavola. Gli adulti potranno lasciarsi incantare dalla semplicità di un prodotto locale spiegato direttamente da chi lo ha coltivato, allevato, creato.
Ma la vera magia è quell’intreccio impalpabile tra territorio e comunità, tra la bellezza silenziosa delle montagne e il calore delle relazioni genuine. Lo Tsaven des Étoiles è questo: un invito a rallentare, a gustare la verità delle cose semplici, a credere che un'altra economia è possibile—più vicina, più umana, più buona.
E mentre il sole si spegne dietro i ghiacciai, con un calice in mano e un pezzo di fontina stagionata tra le dita, ci si accorge che a volte basta poco per sentirsi parte di qualcosa di grande.