/ Salute in Valle d'Aosta

Salute in Valle d'Aosta | 28 maggio 2025, 16:35

Cardiologia d’eccellenza: all’ospedale Parini di Aosta il primo pacemaker senza fili

Tecnologia miniaturizzata, rischio ridotto di infezioni, massimo comfort per il paziente: l’équipe di Elettrofisiologia dell’Umberto Parini segna una svolta storica nella sanità valdostana. Il Dott. Scacciatella: «Una conquista per tutta la Regione». E già si guarda alla prossima innovazione

L'équipe in sala ibrida dopo l'intervento

L'équipe in sala ibrida dopo l'intervento

Una tecnologia di 25 millimetri per un traguardo che vale una rivoluzione. All’Ospedale Regionale "Umberto Parini" di Aosta, il 22 maggio 2025, è stato eseguito il primo impianto di pacemaker “leadless” – ovvero senza fili – nella storia della sanità valdostana. Un intervento che non solo apre una nuova era nella cardiostimolazione, ma testimonia con forza la crescita qualitativa della medicina di montagna.

Un successo tutto valdostano, portato a termine da un’équipe specializzata composta dagli elettrofisiologi Marcello Giudice e Matteo Vaira, con il supporto prezioso delle infermieri Valentina Ferrara e Alessia Pala, e del tecnico di radiologia Cinzia Villan. In sala anche il direttore della Cardiologia, Paolo Scacciatella, e il collega torinese Gaetano Senatore, in veste di supervisore clinico.

Un cuore che batte nel futuro: Aosta firma il primo impianto di pacemaker senza fili

Il cuore della sanità valdostana ha battuto, il 22 maggio 2025, un colpo d’innovazione che farà scuola. Per la prima volta nella storia della Regione, è stato eseguito con successo all’Ospedale “Umberto Parini” l’impianto di un pacemaker leadless – letteralmente senza fili – grazie a una tecnologia di ultima generazione che elimina l’uso degli elettrocateteri tradizionali.

Un risultato che non è solo un traguardo tecnico, ma anche un segnale concreto del salto di qualità compiuto dalla Struttura Complessa di Cardiologia, diretta dal Dott. Paolo Scacciatella, che ha guidato il team insieme agli elettrofisiologi Dott. Marcello Giudice e Dott. Matteo Vaira.

«Il dispositivo che abbiamo impiantato, lungo appena 25 millimetri con un diametro di 6 millimetri, rappresenta una delle frontiere più avanzate della cardiostimolazione – spiega il Dott. Scacciatella –. Viene posizionato direttamente all’interno del ventricolo destro, senza fili, riducendo notevolmente il rischio di complicanze, soprattutto infettive, e aumentando il comfort del paziente. Questo tipo di intervento è oggi eseguibile solo in Centri ospedalieri altamente specializzati».

Il paziente, un cinquantenne valdostano con una complessa storia clinica legata a precedenti pacemaker e complicanze infettive, ha risposto in modo ottimale all’intervento. In sala, oltre al team del Parini, anche il Dott. Gaetano Senatore, direttore della Cardiologia dell’Ospedale di Ciriè, presente in qualità di supervisore.

Ma l’innovazione non si ferma qui. Lo stesso reparto si prepara ad affrontare un altro passaggio epocale: il primo intervento di ablazione della fibrillazione atriale con tecnologia PFA (Pulsed Field Ablation).

«Si tratta di una tecnica meno invasiva, più precisa e selettiva – aggiunge Scacciatella – destinata a migliorare radicalmente il trattamento delle aritmie. È un altro passo avanti nella direzione di una medicina moderna, centrata sul paziente».

La struttura diretta da Scacciatella è un modello non solo per le sue tecnologie all’avanguardia, ma anche per l’approccio integrato: circa 400 impianti l’anno tra pacemaker, defibrillatori e sistemi di resincronizzazione, oltre 100 ablazioni di aritmie complesse e un servizio di monitoraggio remoto che già segue più di 1.700 pazienti grazie alla telemedicina e all’intelligenza artificiale.

«Questo lavoro di squadra – commenta il Dott. Giudice – è il frutto di una visione chiara: rendere la Cardiologia valdostana un punto di riferimento non solo per la cura, ma per l’innovazione clinica in Italia».

Non è retorica, ma constatazione: l’Unità di Elettrofisiologia Clinica ed Interventistica è oggi uno dei veri fiori all’occhiello della sanità regionale. Anche grazie alla collaborazione con eccellenze nazionali come l’Ordine Mauriziano di Torino e l’IRCCS San Raffaele di Milano, lo staff medico e tecnico continua a crescere in competenze e specializzazione.

Dietro i numeri, ci sono persone. Infermieri come Valentina Ferrara e Alessia Pala, tecnici come Cinzia Villan, Marco Quarello e Daniela Lazzaron, e tutto il personale che rende possibile una medicina d’avanguardia nel pieno rispetto dell’umanità del paziente.

In un’epoca in cui spesso si parla di sanità solo in termini di tagli, burocrazia o carenze, questo intervento rappresenta una pagina di orgoglio valdostano. È il segno tangibile che la competenza, la dedizione e il coraggio di innovare possono scrivere il futuro, anche partendo da una piccola regione di montagna.
E quando quel futuro tocca da vicino chi amiamo tutto questo assume un valore ancora più profondo.

piero minuzzo

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore