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Il bene comune | 22 maggio 2025, 09:59

In vecchiaia ma non in disuso: una legge regionale per valorizzare l’invecchiamento attivo in

Un nuovo quadro normativo approvato all’unanimità dal Consiglio Valle promuove la partecipazione degli anziani alla vita sociale e civile

In vecchiaia ma non in disuso: una legge regionale  per valorizzare l’invecchiamento attivo in

Con voto unanime nella seduta del 21 maggio 2025, il Consiglio Valle ha approvato una nuova legge dedicata alla valorizzazione dell’invecchiamento attivo. Il provvedimento, composto da 17 articoli, nasce dalla proposta originaria del consigliere Claudio Restano, presentata nel novembre 2023, ed è stato affinato grazie agli emendamenti dell’assessore alle politiche sociali Carlo Marzi e al lavoro della quinta Commissione.

La legge introduce una serie di strumenti per riconoscere nelle persone anziane una risorsa viva e attiva della comunità, capace di offrire esperienza, tempo, competenze e capacità relazionali. L'obiettivo è duplice: migliorare la qualità della vita nella terza età e, al contempo, rafforzare il tessuto sociale e familiare valdostano, attraverso la partecipazione attiva, la prevenzione sanitaria e la promozione di legami intergenerazionali.

«Il testo colma un vuoto normativo e supera un'impostazione assistenzialista ormai superata, restituendo centralità agli anziani come soggetti attivi» ha spiegato Claudio Restano, relatore della proposta (nella foto). Il provvedimento riconosce esplicitamente il valore dell’esperienza accumulata e mira a favorire l’auto-organizzazione, il volontariato, la cittadinanza attiva e la formazione permanente.

Particolare attenzione è stata riservata alla famiglia come primo presidio sociale: la legge incentiva la permanenza dell’anziano al domicilio, in un contesto affettivo che stimoli la sua partecipazione, prevenendo la solitudine e la marginalizzazione.

Al centro del nuovo impianto legislativo c’è l’istituzione di un Tavolo interistituzionale sull’invecchiamento attivo, incaricato di elaborare un Piano triennale che coordinerà e armonizzerà le politiche regionali in materia. La sinergia tra enti locali, sanità, terzo settore, mondo dell’istruzione e della cultura diventa così uno dei cardini dell’intervento.

L’assessore Carlo Marzi ha evidenziato «l'importanza di affrontare il tema in modo unitario e collaborativo, affinché l’invecchiamento non sia più visto come un problema da gestire, ma come una risorsa da attivare». Il provvedimento si inserisce infatti all’interno della strategia già avviata con il Piano regionale della prevenzione e il Piano per la salute e il benessere sociale 2021-2025.

«Oggi – ha dichiarato Marzi – possiamo contare su una solida base di lavoro, frutto anche del tavolo interistituzionale istituito nel 2024. Questa legge rappresenta il tassello mancante per dare struttura e visione a politiche già in corso, qualificando l’invecchiamento non solo come inevitabile, ma come opportunità collettiva».

Il testo riconosce l’importanza dell’apprendimento permanente e della partecipazione culturale e sociale in ogni fase della vita. Vengono quindi coinvolti, tra gli attuatori, le istituzioni scolastiche, l’Università della Valle d’Aosta e l’Università della Terza Età, che in Valle conta oggi oltre 800 iscritti. L’iniziativa punta a consolidare le reti già attive e a favorire l’inclusione sociale delle persone anziane anche attraverso attività culturali, formative, ricreative e sportive.

In un contesto demografico dove oltre un quarto della popolazione valdostana ha superato i 65 anni e l’età media continua a crescere, la legge rappresenta una risposta concreta a una trasformazione strutturale. Scommettere sull’invecchiamento attivo significa, anche sul piano sanitario, investire nella prevenzione, ridurre l’ospedalizzazione e rafforzare il benessere psicofisico degli individui.

Il provvedimento vuole dunque essere più di un semplice strumento normativo: è un atto culturale e sociale che contribuisce a riscrivere il modo in cui la comunità valdostana guarda alla propria longevità. Perché invecchiare bene è possibile, se la società si organizza per accogliere e valorizzare ogni fase della vita.

pi.mi.

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