Ha preso il via, lunedì 19 maggio 2025, a Oyace, il primo incontro tra gli alunni delle scuole dell’infanzia e primaria del piccolo comune valdostano e quelli della comunità francese di La Forclaz (Alta Savoia), legati da un patto di gemellaggio che guarda al futuro. Un progetto che rafforza la cooperazione culturale e linguistica tra le due regioni alpine, ma soprattutto getta ponti tra i più giovani, in nome dell’amicizia e dell’identità condivisa.
Costruire legami tra bambini è costruire ponti tra culture. È questo il messaggio che arriva da Oyace, dove oggi è iniziato il primo scambio scolastico tra gli alunni delle scuole dell’infanzia e primaria del paese e i coetanei di La Forclaz, in Alta Savoia. Sedici piccoli cittadini francesi, accompagnati dalle loro maestre, sono giunti in Valle d’Aosta per una settimana di attività, laboratori, scoperte, giochi e momenti di condivisione con i diciassette bambini della scuola “Don Camillo Vuillermin”.
Lo scambio è parte concreta della cooperazione transfrontaliera tra la Regione autonoma Valle d’Aosta e il Dipartimento dell’Alta Savoia, sancita da un’intesa siglata a gennaio 2025. Ma le radici di questo gemellaggio affondano in un terreno più profondo, fatto di lingua, tradizione e montagna: tre elementi che uniscono queste due comunità alpine al di là del confine tracciato sulle carte.
“Siamo particolarmente liete di accogliere ad Oyace la scolaresca di La Forclaz”, ha dichiarato il Sindaco Stefania Clos. “I 16 alunni del comune francese si uniranno ai nostri 17 alunni andando ad ampliare un progetto di cooperazione che ha visto il suo inizio nel mese di ottobre. Finalmente, dopo mesi di attività in francese e in francoprovenzale svolte on line, gli alunni potranno conoscersi ed entrare nel vivo di un rapporto che entrambe le amministrazioni auspicano possa crescere e consolidarsi nel tempo.”
“Momenti educativi e didattici saranno alternati a momenti di gioco, di condivisione di esperienze e di conoscenza del territorio”, ha aggiunto Clos.
Durante la settimana, i bambini parteciperanno a una serie di attività pensate per far conoscere loro le specificità del territorio valdostano: una passeggiata a dorso d’asino rievocando i percorsi dei minatori tra Oyace e Ollomont, una visita alla Tornalla e al Ponte della Betenda, fino ad arrivare al castello di Fénis e al Museo dell’Artigianato Valdostano. Un piccolo atlante vivente fatto di pietra, legno, storie e manualità, per imparare il rispetto della cultura locale.
L’incontro odierno è stato impreziosito dalla presenza delle autorità scolastiche e comunali: oltre al Sindaco, erano presenti l’Assessore all’istruzione Gilberto Chenal, la consigliera Marina Favre, la dirigente scolastica Emanuela Bobbio, la bibliotecaria Fabiola Macripò e la rappresentante della commissione cultura della biblioteca Aimé Chenal, Elisa Nelva Stellio.
Dietro l’apparente semplicità di una settimana di scambio scolastico, c’è un seme politico e culturale. Far incontrare bambini di due comunità alpine diverse, educarli alla lingua dell’altro, abituarli a vedere nella diversità un valore e non una minaccia, è un atto profondamente europeista. È l’Europa dei popoli e delle autonomie, non quella delle burocrazie. È un investimento lungimirante in cittadinanza attiva, tolleranza e cooperazione.
Non si tratta solo di “insegnare” l’intercultura: si tratta di viverla, sin da piccoli, costruendo relazioni sincere, empatiche, fondate su gesti concreti e momenti condivisi. Ogni sorriso, ogni gioco, ogni parola imparata è un mattone in più verso una cittadinanza transfrontaliera, dove le montagne uniscono invece di dividere.
Perché l’autonomia – lo sappiamo bene in Valle d’Aosta – è anche la libertà di aprirsi all’altro, forti della propria identità.