Dal podio olimpico alle piste di Courmayeur, il Salone del Libro celebra il Centro Sportivo Esercito. Al fianco dei campioni, l’Esercito racconta anche la ricerca scientifica ad alta quota con l’Università della Valle d’Aosta.
Tra le pagine di libri e i dibattiti culturali del Salone Internazionale del Libro di Torino, oggi è andata in scena una narrazione di sport, sacrificio e identità alpina con protagonista assoluto il Centro Sportivo Esercito di Courmayeur. Il titolo della conferenza era semplice ma evocativo: “Esercito e Sport”, e ha visto salire in pedana un ex campione olimpico che continua a vivere lo sport come missione: Giuliano Razzoli.
Oro nello slalom speciale a Vancouver 2010, Razzoli – oggi tecnico del Centro – ha dialogato con il tenente colonnello Patrick Farcoz, comandante del reparto sportivo che forma le giovani promesse degli sport invernali. Un botta e risposta tra ricordi e visioni future, tra emozioni personali e una precisa strategia di reclutamento sportivo militare. “La mia vittoria fu il frutto di un lavoro enorme, ma anche di una struttura che crede nello sport come valore formativo”, ha detto Razzoli, ricordando la sua medaglia canadese, l’unico oro italiano di quell’edizione.
Courmayeur, da anni culla dello sport militare italiano, ha forgiato atleti per tutte le discipline invernali: sci alpino, fondo, biathlon, snowboard, short track, freestyle. In tutto, 16 medaglie olimpiche e una costellazione di titoli mondiali e italiani. Un sistema rodato, basato su un attento scouting nelle gare giovanili e su un percorso che fonde spirito militare e dedizione sportiva.
Tra le nuove leve c’è Flora Tabanelli, giovane fuoriclasse del freestyle, emiliana come Razzoli, arruolata appena un mese fa. Ma non tutti restano in divisa: Camilla Alfieri, anch’essa presente al panel, ha raccontato il suo percorso dopo il ritiro dalle piste. Oggi è voce tecnica per Eurosport e consulente di marketing sportivo, dopo una carriera vissuta tra Coppa del Mondo e divisa dell’Esercito.
Il legame con la Valle d’Aosta è stato palpabile anche in altri momenti della giornata. Oltre allo stand istituzionale e allo spazio del Coordinamento Solidarietà, è stato raccontato nel dettaglio anche il progetto Campo Alta Quota, condotto sul ghiacciaio del Monte Bianco a 3500 metri lo scorso dicembre dal Centro Addestramento Alpino di Aosta.
Nel panel specifico allo stand Difesa, il tenente colonnello Marco Mercurio ha illustrato i risultati della campagna sperimentale, dove tre gruppi di militari sono stati sottoposti a test psico-fisici estremi per valutare la risposta del corpo umano e degli equipaggiamenti al grande freddo. Iniziativa che si inserisce nello sviluppo delle capacità artiche dell’Esercito e che ha visto la partecipazione attiva anche dell’Università della Valle d’Aosta, presente sul campo con ricercatori e docenti.
Un filo rosso, dunque, unisce Torino a Courmayeur, passando per Vancouver, la Norvegia e le Olimpiadi future di Milano-Cortina 2026, che partiranno tra 264 giorni. Un racconto dove le divise si confondono con le tute da gara, e dove il sacrificio trova la sua sublimazione nell’abbraccio tra sport, cultura e montagna.
Anche quest’anno, nell’alveo della partecipazione all’evento del Ministero della Difesa, l’Esercito Italiano è tra i protagonisti della 37ª edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Negli spazi dedicati alla Forza Armata, locati presso il padiglione “Oval” (stand X102), hanno luogo una serie di eventi per la presentazione di nuovi prodotti editoriali e di iniziative comunicative della Forza Armata.