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ATTUALITÀ POLITICA | 15 maggio 2025, 19:48

Referendum sul lavoro e sulla cittadinanza: la Valle d’Aosta si interroga

Incontro informativo con CGIL, Attac e Valle Virtuosa per illustrare i cinque quesiti referendari promossi a livello nazionale

Referendum sul lavoro e sulla cittadinanza: la Valle d’Aosta si interroga

Un’occasione per capire meglio e non arrivare impreparati a un possibile ritorno alle urne. È con questo spirito che CGIL Valle d’Aosta, Attac e Valle Virtuosa promuovono per venerdì 16 maggio alle ore 20.30, a Saint Marcel nella saletta della Pro Loco 'Maison Nouchy' in località Prelaz 10, un incontro pubblico di informazione e confronto sui cinque quesiti referendari recentemente ammessi dalla Corte costituzionale, e che riguardano diritti fondamentali come il lavoro, la cittadinanza e le tutele sociali.

All’incontro interverranno Vilma Gaillard, segretaria generale CGIL Valle d’Aosta, Paolo Gino e Graziella Vuillermin per Attac Valle d’Aosta e Paolo Meneghini per Valle Virtuosa. Un’iniziativa dal basso, aperta a tutte e tutti, pensata per fare chiarezza su contenuti spesso tecnici ma con forti ricadute sulla vita quotidiana.

I QUESITI AL CENTRO DEL DIBATTITO SUI REFERENDUM

Abolizione dei contratti a termine “usa e getta” – Si chiede l’eliminazione delle modifiche introdotte nel 2018 che hanno facilitato il ricorso al contratto a tempo determinato, rendendolo spesso una scorciatoia rispetto al contratto stabile.

Stop alla liberalizzazione dei licenziamenti individuali – Si propone l’abrogazione delle norme del Jobs Act che hanno cancellato il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo.

Cancellazione del “salario più basso” per chi lavora in appalto – L’obiettivo è garantire agli addetti in appalto lo stesso trattamento economico e normativo di chi lavora direttamente per l’azienda committente.

Ripristino della responsabilità in solido dell’appaltatore – In caso di violazioni contrattuali, il lavoratore potrebbe rivalersi direttamente sull’azienda appaltante, non solo sul datore formale.

Abolizione del “decreto Sicurezza” per la cancellazione della protezione umanitaria – Il quesito mira a ripristinare forme di tutela per migranti e richiedenti asilo, cancellate o fortemente limitate dal “decreto Salvini”.

Questi temi toccano da vicino la dignità e i diritti delle persone e non possono essere lasciati ai tecnicismi. C’è bisogno di un’informazione trasparente e capillare per evitare che l’astensionismo diventi la risposta a una mancata comprensione.

E' bene ricordare che il referendum è uno strumento di democrazia diretta e in un periodo di sfiducia nelle istituzioni, dare voce ai cittadini su questioni così cruciali è un segnale importante.

Infine, la battaglia referendaria è anche culturale; Non basta votare bisogna anche conoscere. Saper leggere le dinamiche sociali è il primo passo per cambiarle.

Jean Felix

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