Sabato 26 aprile, il piccolo grande cuore di Saint-Nicolas ha battuto più forte che mai grazie alla tradizionale corvée degli Alpini, organizzata dal gruppo Ana di Saint-Nicolas insieme all'amministrazione comunale.
Un appuntamento storico, radicato nel DNA di questo angolo di Valle d'Aosta, che quest'anno ha avuto un sapore ancora più intenso: la comunità si è infatti ritrovata all'indomani dei pesanti danni causati dagli eventi meteo del 17 aprile.
«È stato commovente vedere così tanta partecipazione – racconta la sindaca Marlène Domaine – Tutti hanno risposto all’appello: agricoltori, cacciatori, volontari della Pro Loco, ragazzi dello Sci Club... chi con i trattori e le motoseghe, chi semplicemente con un badile o una roncola.»
Un esercito di volontari – oltre sessanta persone, un numero straordinario per un comune di poco più di 300 anime – che per sei ore ha lavorato fianco a fianco, con la forza delle braccia ma soprattutto con il cuore.
La priorità era chiara: ripristinare poderali, sentieri e rus, resi impraticabili da alberi abbattuti e smottamenti. «In momenti come questi – aggiunge Domaine – emerge tutto l’attaccamento della nostra gente al territorio e alle sue tradizioni. Qui la montagna non è solo un paesaggio, è parte della nostra identità.»
La giornata si è conclusa, come da tradizione, con un grande pranzo comunitario, tra racconti, risate e la soddisfazione di aver ridato fiato a quella terra che, ogni giorno, dona vita e storia ai suoi abitanti.
«La cultura alpina è questo: rimboccarsi le maniche, aiutarsi, mantenere vivo il legame con la nostra storia. Non possiamo che essere orgogliosi di quanto abbiamo visto sabato a Saint-Nicolas.» ha concluso la sindaca, visibilmente emozionata.
In un tempo che spesso corre troppo in fretta, Saint-Nicolas si conferma una comunità capace di fermarsi, guardarsi negli occhi e dire: “Siamo qui, insieme, per la nostra terra.”