Dopo anni in cui l’espressione “lista di galleggiamento” faceva venire il mal di testa a utenti e operatori sanitari, oggi il trend è in miglioramento. Anzi, è decisamente positivo.
«I risultati positivi, già rilevati da febbraio, sono davvero incoraggianti», ha dichiarato il Direttore Generale dell’Azienda USL, Massimo Uberti, sottolineando però che ci saranno ancora “fluttuazioni fisiologiche di assestamento”. Ma il cammino è tracciato. Dal dicembre 2024 ad aprile 2025, la percentuale delle prestazioni ambulatoriali con tempi di attesa entro gli standard è passata dal 27% al 68%. Ancora più significativo il crollo delle famigerate “liste di galleggiamento”: dal 21% al 3,5% in appena quattro mesi.
La riduzione dei tempi non è frutto del caso. Dietro c’è un puzzle complesso: completamento della programmazione annuale, ambulatori del sabato, incontri di budget con i responsabili delle strutture, richieste di maggior produzione anche al privato accreditato, e un monitoraggio continuo con interventi correttivi. Il 2025, ha ricordato Uberti, è l’anno in cui si punta forte sulle prestazioni ambulatoriali: prime visite e esami diagnostici in primis.
E i risultati parlano chiaro anche sul fronte dei “percorsi di tutela” – meccanismi di garanzia dei tempi massimi per le prestazioni prioritarie – dove l’85% delle richieste ha già avuto risposta entro il 31 marzo.
«Le liste d’attesa sono un problema cronico del sistema sanitario pubblico, nazionale e regionale», ha ricordato l’Assessore alla Sanità Carlo Marzi, mettendo in guardia da ogni trionfalismo prematuro. «Non esistono soluzioni magiche. Esiste una battaglia quotidiana fatta di una serie di azioni coordinate».
Marzi fa riferimento agli ambulatori del sabato già attivi per Radiologia, Cardiologia e Neurologia, e annuncia nuove aperture serali e domenicali “in arrivo”, grazie ad accordi in via di definizione con i sindacati della dirigenza medica.
Un fronte interessante è quello della medicina di prossimità. Alcuni progetti mirano a migliorare l’appropriatezza delle richieste: un esempio concreto è la formazione dei medici di base per l’esecuzione delle ecografie di primo livello. Una scelta intelligente che punta a ridurre il ricorso (spesso non necessario) allo specialista. È il classico caso in cui fare meglio vuol dire anche fare meno, ma con più senso.
Intanto, si lavora per rafforzare la presa in carico dei pazienti cronici. È operativo il percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale (PDTA) per lo scompenso cardiaco, e quello per la BPCO partirà entro fine anno. Il telemonitoraggio, il teleconsulto e il ruolo delle farmacie stanno entrando nella routine. Segni di un cambiamento silenzioso ma profondo.
Quello che emerge è un sistema che, pur tra mille difficoltà, si sta riorganizzando. Non tutto è risolto, certo. Ci sono ancora tempi da migliorare e territori da coprire meglio. Ma rispetto al passato recente, c’è aria nuova.
E forse, dopo tante promesse a vuoto, oggi si può dire che la riduzione delle attese in Valle d’Aosta non è più un miraggio. È una scommessa che – pur tra le onde – inizia davvero a galleggiare.
I NUMERI DEL CAMBIAMENTO
Tempi di attesa in miglioramento (dicembre 2024 → aprile 2025):
Prestazioni nei tempi standard: dal 27% al 68%
Liste di galleggiamento: dal 21% al 3,5%
Percorsi di tutela: 85% delle 3.047 richieste soddisfatte
Il PERCORSO DI MIGLIORAMENTO
Gennaio 2024
Conclusione della definizione del budget e avvio della programmazione annuale delle agende.
Febbraio 2024
Inizio dei “budget meetings” tra Direzione e strutture ospedaliere per allineare obiettivi e risorse.
🗓 Marzo 2024
Attivazione degli ambulatori del sabato per Radiologia, Cardiologia e Neurologia.
Aprile 2025
Prime anticipazioni del report Agenas: trend positivo confermato, il sistema inizia a rispondere.
INNOVAZIONI IN CORSO
Formazione medici di base per ecografie di primo livello
Telemonitoraggio e teleconsulto per la gestione delle cronicità
Nuovi PDTA per scompenso cardiaco (attivo) e BPCO (entro fine anno)
Accordi in corso per ambulatori serali e domenicali