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Chez Nous | 14 novembre 2024, 08:00

Pinocchio al Governo

Meloni e Salvini al governo delle promesse mancate, Pinocchio sarebbe fiero

Pinocchio al Governo

Nel circo barnum della politica italiana, le promesse sono come le nuvole: passano, cambiano forma, e raramente ci lasciano qualcosa sopra cui poggiarsi. È incredibile come alcuni leader, quando erano all’opposizione, ci abbiano promesso l’oro e il mare, per poi scoprire che, una volta al governo, la realtà è un po' meno scintillante. Prendiamo Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che, mentre sognavano di cambiare il mondo, dimenticavano di portare con sé la bacchetta magica. Eppure, quando erano all’opposizione, erano così sicuri di poter fare miracoli, da sembrare quasi dei maghi di Hogwarts.

Ricordate quando Meloni, con l’indignazione che solo un buon discorso da palco sa dare, gridava che le accise sui carburanti erano "un pizzo dello Stato"? Mentre il popolo si esaltava, immaginando l’Italia liberata dalle mani di una fiscalità oppressiva, oggi siamo tutti qui, con il portafoglio più leggero e un mare di accise ancora ben piantate sulle pompe di benzina. Ma si sa, le promesse sono come la sabbia: basta una piccola onda per cancellarle. La realtà, invece, è che le accise sono più radicate della Torre di Pisa. E se non sono bastati gli aumenti dei carburanti, ci sono sempre le bollette a ricordarci che il "pizzo" è vivo e vegeto, anche senza il supereroe Meloni.

E poi c'è Salvini, il paladino dei pensionati. Anni di promesse di abolire la Legge Fornero, di riportare l'età pensionabile ai gloriosi livelli di quando i nonni lavoravano dieci ore al giorno per 40 centesimi. Ah, come ci siamo illusi! Oggi, mentre la Legge Fornero è ancora lì, solida come un muro di cemento, Salvini si è accontentato di qualche piccola modifica. L’eterna promessa di "quota 100" si è dissolta come neve al sole, lasciando il posto a una pensione che arriva sempre più tardi. Ma come ci insegnano le leggi non scritte della politica italiana, "la pazienza è la virtù dei forti", e l’Italia sembra essere davvero una nazione di forti.

A proposito di promesse non mantenute, c’è anche la questione della flat tax. Salvini, con il suo linguaggio semplice da "uomo della strada", ci aveva promesso che tutti avremmo pagato una sola tassa, una tassa piatta, leggera come una piuma, al 15%. L’equazione era semplice: meno tasse, più crescita, più felicità. Ma alla fine, quella che ci è arrivata è una "flat tax" con le curve: una versione ridotta, per pochi eletti. I poveri mortali, invece, continuano a fare i conti con un sistema fiscale che somiglia più a un labirinto senza uscita che a una strada diritta verso il paradiso delle tasse basse.

E per non dimenticare, c’è il Reddito di Cittadinanza, che doveva essere "abolito" o "riformato". Salvini e Meloni avevano promesso che avrebbero messo fine a questo "accrocchio assistenziale" che non faceva altro che scoraggiare il lavoro. Oggi, invece di una grande riforma, troviamo solo riduzioni e aggiustamenti qui e là, senza quella vera svolta promessa. Ma si sa, "l'inferno è lastricato di buone intenzioni", e l’Italia, purtroppo, ha una grande tradizione nell'inferno delle riforme mai fatte.

Nel frattempo, l'autonomia differenziata, promessa a gran voce da Salvini, è ancora lì, nei cassetti dei ministeri, con una bella faccia di bronzo. Le regioni si stanno preparando a chiedere più poteri, ma chissà, forse in un prossimo futuro, quando i governatori avranno finalmente finito di parlare, potrebbe esserci qualche piccolo passo avanti. Magari. Per ora, comunque, sembra che l’autonomia sia diventata più un miraggio che una realtà.

In tutto questo, però, non possiamo fare a meno di notare una cosa: c'è sempre una buona giustificazione. Quando non si riesce a mantenere una promessa, si dice che la situazione è più complessa del previsto, che le circostanze sono cambiate, che la colpa è sempre di qualcun altro. "Il vento è cambiato", direbbe qualcuno, e il vento, in politica, sembra soffiare sempre nella direzione che fa più comodo.

E così, mentre le promesse si dissolvono come fumo, la politica italiana continua a galleggiare nel mare delle buone intenzioni, dove tutti sembrano sapere come risolvere i problemi, ma nessuno ha mai la soluzione pronta. Ma non preoccupatevi, perché "domani è un altro giorno". O forse no. Ma di certo, in politica, c’è sempre una scusa a portata di mano, e un’altra promessa in arrivo all'orizzonte. La politica italiana è così, un circo dove i clown cambiano il copione e nessuno se ne accorge. D’altra parte, come diceva un vecchio aforisma: "Promettere è l'arte di dire cose che la gente vuole sentire, senza la necessità di farle mai accadere". E di questo, Meloni e Salvini sono davvero maestri.

Contrariamente a quanto sostine il governo melonsalviniano l'Italia non è proprio il paese del bengodi ma un luogo di delusione, inganni e fallimenti.

Meditate gente.

piero.minuzzo@gmail.com

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