In Italia, il suo uso è regolato dal Decreto Ministeriale del 9 novembre 2015, che stabilisce le modalità di prescrizione e utilizzo tramite il Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, in Valle d'Aosta, il sistema di somministrazione della cannabis terapeutica incontra ancora diverse limitazioni, rendendo difficile l’accesso per molti pazienti.
Durante un incontro con i vertici dell'AUSL, è emerso che solo tre farmacie private nella regione offrono la preparazione del decotto di cannabis. Le farmacie comunali di Aosta, invece, non forniscono questo servizio, e una delle principali problematiche segnalate riguarda l’impossibilità di reperire cannabis terapeutica in forma oleosa, una formulazione che renderebbe l’assunzione più semplice per i pazienti. Questo è particolarmente problematico per coloro che soffrono di malattie debilitanti, come la fibromialgia, e che trovano difficile prepararsi autonomamente il decotto.
L'Associazione dei Consumatori Valdostani (AVCU) ha sollevato due domande cruciali: perché le farmacie comunali non offrono questo servizio essenziale e perché la cannabis terapeutica in forma oleosa non è disponibile in Valle d'Aosta? Domande legittime che riflettono il disagio di molti pazienti che necessitano di questa terapia del dolore.
Un passo avanti, almeno sul fronte istituzionale, sembra essere stato compiuto. Nel corso di una seduta del Consiglio Regionale, lo scorso 23 maggio 2024, l’Assessorato alla Sanità ha risposto a un’interrogazione in merito, confermando l’attivazione di un tavolo di lavoro per risolvere i problemi relativi all'erogazione della cannabis terapeutica. L'obiettivo è allineare le opzioni disponibili in Valle d’Aosta a quelle già offerte in altre regioni italiane, soprattutto per quanto riguarda la disponibilità della cannabis in forma oleosa, una soluzione più pratica rispetto all’infiorescenza essiccata attualmente utilizzata.
Le farmacie hanno segnalato che i costi di produzione dell'olio superano il rimborso stabilito dal Ministero, ma si stanno valutando soluzioni alternative, come l’introduzione di prodotti concentrati, per abbattere i costi di produzione. L’AVCU, dal canto suo, chiede che tutte le farmacie della regione, comprese quelle comunali, siano abilitate a fornire sia il decotto che l’olio, garantendo ai pazienti valdostani lo stesso accesso alle cure già offerto altrove in Italia.
Alla luce di queste problematiche, l'AVCU lancia un appello urgente affinché le autorità competenti diano una risposta chiara e risolutiva. In una situazione in cui la cannabis terapeutica rappresenta un’ancora di salvezza per molti pazienti, è essenziale che la Valle d’Aosta si allinei al più presto agli standard nazionali, eliminando ogni ostacolo burocratico e logistico che impedisce l'accesso a questa terapia. Il diritto alla salute non può aspettare, ed è imperativo che i valdostani non siano lasciati indietro rispetto al resto del Paese.