Valle d’Aosta piange la scomparsa di Franco Mezzena, archeologo di fama e scopritore dell'Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta, un sito che ha rappresentato una scoperta epocale per la comprensione della preistoria valdostana. Mezzena è deceduto all’età di 84 anni, lasciando un’eredità culturale e scientifica immensa, frutto di oltre mezzo secolo di studi e scavi dedicati al territorio.
Nato a Verona nel 1940, Mezzena ha iniziato il suo percorso formativo nel campo delle scienze naturali, lavorando per dieci anni come assistente al Museo di Storia Naturale della sua città natale. Parallelamente ha proseguito gli studi nelle Università di Padova e Modena, affinando una specializzazione nell'arte preistorica. Il suo nome è legato indissolubilmente alla scoperta e allo studio dell'Area Megalitica di Aosta, un sito che oggi rappresenta uno dei luoghi più suggestivi e significativi per comprendere le origini della Valle d’Aosta e del popolo dei Salassi.
Fu nel 1969, insieme alla moglie Rosanna Mollo, anch'essa archeologa di talento, che Mezzena individuò per la prima volta le tracce del sito megalitico di Saint-Martin-de-Corléans. Per oltre vent’anni dedicò gran parte della sua carriera a scavare, documentare e valorizzare questa scoperta, che ha restituito alla comunità locale e scientifica reperti e testimonianze di enorme valore. Oltre agli scavi nell'area di Saint-Martin, Mezzena promosse una sistematica esplorazione del territorio valdostano, portando alla luce una serie di insediamenti protostorici dei Salassi, dislocati sia nel fondovalle sia in alta montagna.
Nonostante le sue radici fossero a Verona, il suo cuore e la sua mente erano ormai ancorati alla Valle d'Aosta. La sua passione per l'archeologia non si limitava ai confini scientifici, ma si manifestava anche nel desiderio di condividere il proprio sapere con il pubblico e con i giovani ricercatori. Molti di loro lo ricordano come un mentore generoso, sempre pronto a trasmettere entusiasmo e conoscenze. L'Assessore ai Beni Culturali Jean-Pierre Guichardaz ha ricordato Mezzena come "un archeologo iconico, la cui dedizione e impegno instancabile hanno segnato e ispirato decine di giovani ricercatori". La Soprintendente Laura Montani ha aggiunto: "Abbiamo perso un maestro, un uomo dal fine intuito che ha permesso alla Valle d'Aosta di riscoprire le sue radici più profonde."
Nel 2023, Mezzena aveva accolto con grande entusiasmo la proposta di realizzare un documentario sulla sua vita e carriera. Franco Mezzena. L'archeologia raccontata con il sorriso, diretto da Nicola Castangia e Andrea Fenu, ha immortalato l’uomo dietro l’archeologo, il suo amore per la ricerca e la sua umanità. Il documentario, legato al gemellaggio tra l'Area Megalitica di Aosta e il Menhir Museum di Laconi in Sardegna, ha ottenuto il primo premio al Firenze Archeofilm Festival, un riconoscimento che ha celebrato la figura di Mezzena come uno dei più grandi archeologi italiani.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel mondo dell'archeologia valdostana e nazionale, ma l’eredità culturale che ha costruito continuerà a vivere attraverso le sue scoperte e gli insegnamenti che ha lasciato a chi ha avuto la fortuna di collaborare con lui. Mezzena non era solo un archeologo, ma un narratore della storia antica, capace di collegare i millenni passati con la vita contemporanea della Valle d'Aosta. La sua opera ha dato a questa regione una consapevolezza profonda delle proprie origini, offrendo alla comunità un’identità culturale forte e radicata. (Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta)
Il suo lavoro ci ricorda che il passato non è mai del tutto distante, ma ci circonda, pronto a essere scoperto e raccontato da coloro che, come Mezzena, dedicano la propria vita alla ricerca e alla scoperta.