Domenica 27 aprile, il Salone Gran Paradiso del Grand Hôtel Billia si è trasformato in un vero e proprio viaggio nel tempo e nelle emozioni con l’evento “Chemin de liberté – Musica, racconti e immagini della nostra storia”. Una manifestazione straordinaria, che ha saputo toccare corde profonde del cuore valdostano, grazie alla maestria del Corps Philharmonique de Châtillon, diretto dal maestro Davide Enrietti, e alla narrazione intensa dello storico e divulgatore Michele D’Andrea.
Il progetto, nato nell’ambito dell’iniziativa culturale “L’homme qui aimait la musique” per onorare la memoria del senatore Cesare Dujany – autentico pilastro della Valle d’Aosta autonoma del dopoguerra – si inserisce tra gli eventi promossi dalla legge regionale 14/2023 dedicata alla Resistenza, alla Liberazione e all’Autonomia.
La serata è decollata sulle note vibranti dell’inno Montagnes Valdôtaines e dell’Inno di Garibaldi, immediatamente creando un’atmosfera carica di orgoglio e identità. Poi, via via, il pubblico ha attraversato momenti intensissimi con pezzi come Le sanguinose giornate di Milano, Terra di libertà (dedicato alla Repubblica partigiana dell’Ossola) e il toccante In attesa dell’alba, ispirato alle lettere dei condannati a morte della Resistenza.
Su quest’ultimo brano, il commento del maestro Fulvio Creux, presente tra il pubblico, ha suggellato la straordinarietà dell’esecuzione: "Un'esperienza sonora che ha saputo restituire l’anima della Resistenza", ha sottolineato. Un riconoscimento che dice tutto.
Il momento forse più emozionante della serata è arrivato con l’esecuzione di La vita è bella, impreziosita dal coro di voci bianche della Scuola di Musica, capace di strappare applausi a scena aperta. Poi, la grandiosa Rapsodia democratico italiana di Arturo Sacchetti ha suggellato la celebrazione della democrazia, prima della chiusura solenne con l’Inno di Mameli in una versione orchestrale da brividi.
ph. Renzo Pieropan
A tenere saldo il filo narrativo, Michele D’Andrea: la sua narrazione mai pedante ma sempre vivissima, ha saputo intrecciare eventi storici e musica con un ritmo perfetto, riuscendo a rinfrescare memorie negli anziani e a trasmettere valori ai più giovani. Un connubio riuscitissimo tra cultura, emozione e impegno civile.
Una menzione speciale va allo storico Corps Philharmonique de Châtillon, fondato nel 1780, che ancora oggi non solo mantiene viva la tradizione, ma si proietta nel futuro coinvolgendo con entusiasmo le nuove generazioni. Prova ne è la prossima 26ª Rassegna delle Bande Musicali Giovanili, prevista il 10 maggio 2025, che vedrà la partecipazione di ben dieci formazioni giovanili della Valle.
Un plauso va anche all’instancabile gruppo operativo di Châtillon, coordinato da Elena Valenti, che con passione e dedizione alimenta il fuoco della musica tra i giovani, ricordandoci quanto essa sia strumento di crescita personale e di coesione sociale.
Domenica a Saint-Vincent non si è semplicemente assistito a un concerto: si è respirata la storia viva della nostra terra, in una comunione autentica tra passato, presente e futuro. Un evento che resterà impresso nella memoria collettiva, proprio come un sentiero di libertà.