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CRONACA | 22 luglio 2024, 20:47

Post alluvione a Breuil-Cervinia:il Comune di Valtournenche apre una raccolta fondi

L'iniziativa mira a raccogliere fondi per le necessarie operazioni di ripristino e per aiutare chi ha subito danni significativi. Ma nel 2000 un imprenditore perse tutto nella frana di Vofrede a Valtournenche, altri ora lavorano dove a me è stato vietato. Due pesi due misure

Post alluvione a Breuil-Cervinia:il Comune di Valtournenche apre una raccolta fondi

A seguito dell’inondazione che ha colpito Breuil-Cervinia nella notte tra sabato 29 e domenica 30 giugno 2024, il Comune di Valtournenche ha annunciato l'apertura di una raccolta fondi destinata a sostenere gli operatori economici e i privati della località devastata.

L'iniziativa mira a raccogliere fondi per le necessarie operazioni di ripristino e per aiutare chi ha subito danni significativi. Tutti coloro che desiderano contribuire possono effettuare un bonifico sul conto corrente appositamente aperto:

Intestazione: Comune di Valtournenche Raccolta Fondi Alluvione Breuil-Cervinia
Banca: Gruppo Banca Sistema
Causale: Raccolta Fondi Alluvione Breuil-Cervinia 2024
IBAN: IT 36 J 03158 01600 CC1010275629
Codice BIC/SWIFT: BSISITMMXXX

La sindaco Elisa Cicco ha espresso il suo sincero ringraziamento a tutti coloro che parteciperanno alla raccolta fondi, sottolineando come la solidarietà della comunità rappresenti un'importante dimostrazione di unione. “Ringrazio sentitamente tutti coloro che vorranno partecipare – afferma Cicco. – Sarà una dimostrazione di unione e solidarietà che permetterà alla nostra località di ripartire più forte di prima”.

La raccolta fondi è un passo fondamentale per garantire una ripresa efficace e veloce per Breuil-Cervinia, una località che ha mostrato la propria resilienza anche in tempi di difficoltà.

Due Pesi e due misure

Perse tutto nella frana di Vofrede a Valtournenche, 'altri ora lavorano dove a me è stato vietato'.

"Io non mi arrendo, lotto non solo per i miei diritti ma per la sicurezza di un territorio, di una vallata, di una comunità". Armato di volantini e di un cartello, Marco Corradin da Valtournenche ha scelto la giornata di oggi mercoledì 14 ottobre, data della commemorazione dell'alluvione del 2000, per portare sino all'ingresso del Palazzo regionale la sua pacifica ma ferma protesta, dettagliatamente narrata in questo articolo di Aostacronaca.

Nell’agosto 2017 una frana scese lungo il vallone Vofrede del Breuil finendo nella zona di Avouil, in quel di Cervinia, dove c’erano e ci sono una cava e una pesca sportiva. Per quella frana, fortunatamente non ci furono danni alle persone, ma alle attività commerciali di Corradin, sì. "Ho perso tutto e da allora mi è stato negato di riaprire qualunque altra attività per motivi di sicurezza in quella che mi è stato spiegato essere 'zona rossa' -sottolinea - dove già 42 anni fa una valanga causò sei vittime. Io ho chiesto certificazioni e perizie asseverate sulla pericolosità dell'area dove i miei sogni sono stati trascinati via da acqua e pietre. Non ho mai avuto nulla di tutto questo, in compenso però quest'anno proprio lì dove sorgeva la mia pesca sportiva sono state riaperte attività commerciali. Mi sento tradito, offeso, preso in giro".

Prima del lockdown Corradin aveva presentato un esposto, consegnato nelle mani del luogotenente Pier Paolo Cossu, comandante della stazione di Carabinieri di Valtournenche, che a sua volta lo ha inviato alla Procura per i dovuti riscontri. I terreni sotto frana sono, come si legge nell’esposto di Corradin, del sindaco di Valtournenche, Jean Antoine Maquignaz, e di Federico Maquignaz, presidente della Cervino Spa, che recentemente li ha acquistati e, come si legge nell’esposto di Corradin, “in barba ai vincoli emersi ha eseguito lavori edili nella zona, ha riaperto la pesca sportiva realizzando un nuovo servizio pubblico”.

Di più, nell’esposto Corradin evidenzia che Federico Maquignaz “pubblicizza la pesca sportiva con un sito internet”. Marco Corradin ha precisato di aver presentato l’esposto “sentito il silenzio dell’ufficio tecnico del Comune di Valtournenche, dello Sportello unico, dell’Usl, uffici ai quali si era rivolto per avere informazioni. "Voglio risposte, chiarimenti - dichiara l'ex titolare della pesca sportiva di Valtournenche - voglio che mi si dica, e si dica alla comunità votornen, che quell'area realmente non può essere occupata da nessuna attività commerciale perchè 'zona rossa'. Viceversa, ovvero se è possibile, mi si spieghi perchè a me è stata negata l'autorizzazione e mi si risarciscano i gravi danni patiti".

 

 

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