La modifica, divulgata dai media, prevede la rimozione dell'obbligo delle "quote rosa" per i membri del Consiglio di amministrazione (Cda).
Renate Gebhard, presidente dei deputati della Svp e delle minoranze linguistiche, ha espresso con fermezza la sua posizione, definendo la proposta come un atto di "analfabetismo politico". "Si vorrebbe ricondurre le donne a sottostare a quel tetto di cristallo il cui abbattimento è stato e, devo dire, rimane il punto essenziale ai fini di una effettiva parità di genere", ha dichiarato Gebhard, sottolineando come una tale decisione sarebbe un passo indietro rispetto alla lotta per l'uguaglianza di genere e la riduzione delle disuguaglianze. Ha inoltre aggiunto: "Che l'ipotesi di modifica dello statuto della CDP sia consapevole o derivi dall'ignoranza delle conseguenze che avrebbe, il nostro allarme è profondo e mi aspetto dalla prima donna presidente del consiglio dei ministri che reagisca di conseguenza".
L'On. Franco Manes, Deputato della Valle d'Aosta, ha espresso pieno sostegno alle parole di Gebhard, ribadendo la sua preoccupazione: "La proposta di modifica dello statuto di Cassa depositi e prestiti, se fosse vera, è un atto di analfabetismo politico. Un'azione inopportuna e senza senso". Manes ha poi proseguito, evidenziando l'importanza cruciale della parità di genere nella società: "O la parità di genere è considerata da tutti un valore aggiunto della nostra società, oppure è bene che qualcuno mi spieghi perché si usano due pesi e due misure. Forse la CDP è un’istituzione che non deve allinearsi alle norme di buon senso applicate nei Cda delle partecipate, nelle regioni e nei nostri comuni?".
Manes ha concluso il suo intervento sottolineando la necessità di una riflessione profonda e seria sul tema della parità di genere da parte del parlamento, richiamando l'attenzione sulla coerenza delle politiche di uguaglianza e sul rispetto delle norme che garantiscono la rappresentanza femminile nelle istituzioni. La battaglia per la parità di genere, afferma Manes, non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche un valore aggiunto indispensabile per il progresso e la coesione della nostra società.