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ATTUALITÀ ECONOMIA | 01 maggio 2025, 14:41

Docenti in affanno, adeguare gli stipendi al costo della vita per salvare l’istruzione

Il CNDDU, in occasione del Primo Maggio, l’allarme: “I nostri insegnanti vivono una crisi silenziosa”

Docenti in affanno, adeguare gli stipendi al costo della vita per salvare l’istruzione

In occasione della Festa dei Lavoratori 2025, il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) desidera porre l'attenzione sulla difficile situazione economica in cui versano i docenti italiani, in particolare coloro che, per esigenze professionali, operano nelle città del Centro-Nord.

Nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni per valorizzare il ruolo dell'insegnante, i dati attuali evidenziano una realtà preoccupante: gli stipendi dei docenti non sono adeguati al crescente costo della vita, soprattutto nelle aree urbane più costose del Paese.

Secondo recenti rilevazioni, il costo medio della vita per una persona in Lombardia è di circa 1.625 euro al mese, mentre lo stipendio netto medio si attesta intorno ai 1.717 euro. In Veneto, il costo medio della vita è pari a 1.307 euro, con uno stipendio netto medio di 1.612 euro. Queste cifre mostrano come, in molte regioni del Centro-Nord, il margine economico residuo per i docenti sia estremamente esiguo, rendendo difficile far fronte alle spese quotidiane.

Gli stipendi dei docenti italiani, sebbene oggetto di recenti adeguamenti, rimangono insufficienti rispetto al costo reale della vita. Ad esempio, un insegnante con 9-14 anni di servizio percepisce circa 1.710 euro netti al mese. Inoltre, l’Italia ha registrato una diminuzione dei salari reali dell’8,7% dal 2008, il dato peggiore tra tutti i Paesi del G20.

Alla luce di questa situazione, il CNDDU rivolge un appello urgente al Ministro dell'Istruzione, Prof. Giuseppe Valditara, affinché vengano adottate misure concrete e tempestive per migliorare le condizioni economiche dei docenti.

Tra le proposte avanzate:

Adeguamento degli stipendi al costo della vita regionale, con particolare attenzione alle aree metropolitane del Centro-Nord.

Introduzione di un’indennità di residenza per i docenti che operano in città con un alto costo della vita.

Revisione delle politiche di mobilità per garantire maggiore equità e sostenibilità economica.

È fondamentale riconoscere il valore del lavoro docente e garantire condizioni economiche dignitose, affinché l’istruzione possa continuare a essere un pilastro fondamentale della nostra società.

Prof. Romano Pesavento Presidente CNDDU

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