È una Festa dei Lavoratori che profuma di gratitudine, quella che attraversa la voce dell’onorevole Franco Manes in questo Primo Maggio 2025. Ma è anche una festa che sa di responsabilità, di consapevolezza profonda che dietro ogni contratto, ogni turno, ogni impiego, c’è una persona. Un nome. Una storia.
«Desidero riprendere e fare mie le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato come "il lavoro non può separarsi mai dall’idea di persona, dalla unicità e dignità irriducibile di ogni donna e di ogni uomo". Un’affermazione chiara – afferma Manes – che richiama ciascuno di noi, istituzioni, imprese, cittadini, alla corresponsabilità nel costruire un mondo del lavoro più giusto, sicuro e inclusivo.»
La citazione del Capo dello Stato, usata non per retorica ma come grimaldello di riflessione collettiva, diventa il cuore del messaggio che il deputato valdostano vuole affidare ai suoi concittadini. Perché il lavoro, dice, non è mai una questione di numeri.
«Il Presidente Mattarella ha posto l’accento su temi cruciali – continua Manes –: la sicurezza nei luoghi di lavoro, la giustizia salariale, la lotta contro le diseguaglianze, e l’importanza di garantire ai giovani prospettive concrete nel proprio Paese. Sono sfide decisive per il futuro dell’Italia e per la coesione sociale.»
Ma accanto alla riflessione, oggi è anche il tempo del riconoscimento. Nella cerimonia svoltasi al Palazzo regionale di Aosta, due volti noti del mondo del lavoro valdostano hanno ricevuto la Stella al Merito del Lavoro: Giuseppe Ramolivaz e Mauro Fary.
«A Giuseppe e Mauro va il mio più sincero apprezzamento – sottolinea Manes con un sorriso –. Il titolo di Maestro del Lavoro premia non solo la loro professionalità, ma anche l’etica, l’impegno e la dedizione dimostrati nel corso degli anni. Sono esempi autentici di ciò che il lavoro può e deve rappresentare: realizzazione personale e servizio alla comunità.»
Un riconoscimento che, nell’equilibrio dei gesti e delle parole, non è solo simbolico. È un modo per dire che il lavoro vero non fa notizia, ma costruisce ogni giorno. Mattone dopo mattone. Turno dopo turno.
«Il Primo Maggio – conclude Manes – è un’occasione per onorare il valore del lavoro come strumento di libertà, dignità e progresso. Il nostro impegno deve essere quello di rendere questi valori sempre più concreti nella vita quotidiana di ogni cittadina e cittadino.»
E mentre l’Italia celebra, la Valle d’Aosta ascolta e rilancia. Perché un lavoro giusto, umano e sicuro è la più potente forma di autonomia.