Nelle regioni più interessate, ogni infermiere sarà chiamato a gestire una media di 12-13 pazienti, un carico di lavoro che va ben oltre gli standard di una sanità di qualità. Questa situazione comporterà inevitabilmente un taglio di almeno il 10% dei posti letto disponibili a causa della carenza di personale. Alcuni reparti potrebbero essere accorpati o addirittura chiusi, con le aree di emergenza-urgenza particolarmente a rischio.
Previsioni drammatiche per i pronto soccorsi. Si prevede un aumento del 30% degli accessi ai pronto soccorsi, un flusso di pazienti che sarà impossibile gestire con l'attuale dotazione di personale, già ridotta all'osso. La conseguenza immediata sarà la sospensione delle ferie per molti infermieri, ulteriormente aggravando le condizioni di lavoro e il benessere del personale sanitario.
La carenza di personale infermieristico rappresenta il deficit numero uno del nostro sistema sanitario, una problematica che persiste irrisolta da anni. Con l'avvicinarsi dei mesi estivi, storicamente i più impegnativi per gli ospedali e le strutture sanitarie, il rischio è che questa emergenza si trasformi in un vero e proprio boomerang. Le strutture già provate da anni di organici insufficienti potrebbero non reggere l'impatto, mettendo in serio pericolo la salute dei cittadini.
Nursing Up ribadisce l'urgenza di interventi immediati per evitare che la situazione degeneri ulteriormente. "È indispensabile - si legge in una nota sindacale - investire risorse significative per l'assunzione di nuovo personale infermieristico, migliorare le condizioni di lavoro e garantire un'assistenza sanitaria di qualità. Il futuro della nostra sanità dipende dalle scelte che verranno fatte nei prossimi mesi".