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Chez Nous | 27 febbraio 2024, 15:39

La Watterloo di Salvini

Una sconfitta amara per Salvini, ma la politica è fatta così, un giorno sei il leone della savana e il giorno dopo sei solo una vecchia iena. Ma non disperare, Capitano, ci sarà sempre un'altra battaglia da combattere

La Watterloo di Salvini

Ah ecco il dramma di Salvini: la sua Waterloo in terra sarda! Alessandra Todde spunta come una sorta di Napoleone in gonnella, vincendo con un risicato 45,4%, mentre il povero Paolo Truzzu si ferma a un doloroso 45%. E così, le elezioni regionali si trasformano nella Waterloo del Capitano Salvini.

Salvini, non uno a cui manchino le parole, commenta la disfatta con un'aria da filosofo malinconico, dicendo che quando si vince, si vince tutti insieme e quando si perde, si perde tutti insieme. Un vero poeta della politica, questo Matteo. E sì, qualche volta una sconfitta può essere educativa, ti fa riflettere su cosa potresti fare di meglio, o almeno così dice lui. Ma non vuole dare la colpa a Truzzu o a qualche partito specifico. No, no, siamo tutti sulla stessa barca che affonda, sembra dire.

Ma i numeri non mentono, eh? Il centrodestra ha guadagnato voti, la Lega e il Partito Sardo d'Azione sono cresciuti, ma alla fine ha vinto una candidata grillina. È la democrazia, mica possiamo farci nulla!

Ecco, dietro questa sconfitta epica di Salvini, c'è un po' di fuoco amico, sembra. Più di cinquemila "franchi tiratori" della destra hanno fatto la voce grossa, contribuendo alla disfatta di Truzzu. C'è chi dice siano leghisti di Salvini e sardisti di Solinas, ma chi può dirlo veramente? La politica è un mondo misterioso, pieno di colpi bassi e tradimenti.

Guarda un po', il PD primo partito, supera pure Fratelli d'Italia. E la Lega? Un vero flop rispetto a cinque anni fa. Il voto disgiunto poi, ha punito Truzzu, che ha fatto la fine del disgraziato.

Ma non tutto è perduto! Il M5S, con i suoi modesti 53 mila voti, si piazza come secondo partito della coalizione di sinistra. E Alessandra Todde, la nostra eroina di questa tragicommedia, porta a casa il premio di maggioranza e 36 seggi nel nuovo Consiglio regionale. Che donna! E poi ci sono gli altri partitini, chi si ferma all'1%, chi al 3%, insomma, c'è ne per tutti i gusti.

Insomma, una sconfitta amara per Salvini, ma la politica è fatta così, un giorno sei il leone della savana e il giorno dopo sei solo una vecchia iena. Ma non disperare, Capitano, ci sarà sempre un'altra battaglia da combattere!

Beh, che dire, sembra proprio che Salvini abbia fatto una capatina nel territorio sardo sperando di portare a casa un bel trofeo politico, ma si è ritrovato con un pugno di mosche. Forse avrebbe dovuto portare con sé una mappa, perché sembra che si sia perso nel labirinto dei risultati elettorali.

Immagino Salvini che, dopo aver perso, si ritrova a casa a guardarsi allo specchio, chiedendosi dove diavolo abbia sbagliato. Forse avrebbe dovuto indossare il suo cappellino più fortunato, o forse è stato il suo sguardo troppo penetrante a spaventare gli elettori? Chi lo sa, la politica è un gioco strano.

Ed ecco che il Capitano, con la sua solita parlantina, cerca di far buon viso a cattivo gioco, dicendo che quando si perde, si perde tutti insieme. Ma sarà davvero così? Forse dovrebbe chiedere ai suoi "franchi tiratori" cosa ne pensano. Chissà, magari l'hanno mandato a fare un giro di perlustrazione nella giungla elettorale sarda e lui si è perso.

Insomma, la sconfitta di Salvini è stata come un pasticcio culinario: ha mescolato tutti gli ingredienti giusti ma il dolce finale gli è venuto salato come il mare sardo. Ma niente paura, Matteo, c'è sempre spazio per un'altra pizza politica da infornare!

PIU IN GENERALE

Il Pd è il primo partito davanti a FdI. Flop della Lega rispetto a cinque anni fa. Il voto disgiunto penalizza il candidato di centrodestra.

In totale il centrosinistra ha ottenuto 290.318 voti, pari al 42,6%, mentre il centrodestra 333.050, che equivale al 48,8%. Il voto disgiunto, quindi, ha molto penalizzato il candidato presidente Paolo Truzzu (FdI), che con 327.695 voti ha raggiunto il 45%.

Con oltre 53 mila voti, il M5s si ferma al 7,8%, come secondo partito della coalizione del Campo largo di centrosinistra che ha puntato tutto sull’imprenditrice Alessandra Todde e alla quale il premio di maggioranza assegna 36 seggi (il suo incluso) nel nuovo Consiglio regionale. Segue l'Alleanza Verdi Sinistra col 4,7% e quasi 32 mila voti. I Progressisti di Massimo Zedda, ex sindaco di Cagliari e già candidato presidente nel 2019, chiudono con il 3% dei voti. Idem per Sinistra futura, così come Orizzonte comune, mentre la civica Uniti per Alessandra Todde raggiunge la soglia del 4%. Hanno premiato candidature forti e radicamento sul territorio. Altre liste più piccole hanno totalizzato meno dell'1%: Demos 0,7%, Fortza Paris 0,9%, mentre la lista Partito socialista-Sardi in Europa raggiunge l'1,7%.

piero.minuzzo@gmail.com

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