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Vite in ascesa | 26 gennaio 2024, 10:00

TORRIONI DEI DISTRETTI

di Lodovico Marchisio

I Magnifici Torrioni dei Distretti

I Magnifici Torrioni dei Distretti

Un paradiso per gli arrampicatori e gli amanti dei bei paesaggi su una stupenda roccia cristallina, solida e appigliatissima, raggiungibile con poca fatica e che ripaga ampiamente anche l’escursionista che può accompagnare l’arrampicatore alla base e godersi il piccolo bivacco in legno (casetta per cambiarsi e depositare i sacchi) costruito a lato del torrione grande. Da Mondovì raggiungere Frabosa Sottana e proseguire verso Prato Nevoso – Artesina. Si prosegue in auto, oltrepassando l’abitato di Miroglio, e dopo aver attraversato una galleria – paravalanghe, subito dopo un ponte sul fiume Maudagna parcheggiare l’auto dove possibile. Subito dopo il ponte, con bacheca delle vie, parte un sentiero che si dirama verso destra (casetta e torrioni ove si arrampica).

RELAZIONE TECNICA

Sul primo lancio

Altezza Massima raggiungibile: 1100 m

Tempo di salita: 30 minuti di avvicinamento e poi il tempo varia secondo la via scelta (Per la salita ai 2 torrioni principali abbinati da noi proposti calcolare 2 h.)

Tempo Totale (AR): Si può comodamente scendere dal piccolo bivacco in legno posto alla base del “Torrione C” in 20 minuti circa (Il tempo complessivo di permanenza in loco è in base alle arrampicate svolte).

Dislivello: 150 m compreso l’avvicinamento

Difficoltà: Varie dal III° al 7a (Tutte le vie sono completamente attrezzate)

Materiale occorrente: Imbrago, casco, reverse o vecchio “otto”, corda da 60 m, rinvii, cordini

Accesso in auto: Autostrada Torino – Savona, uscita a Mondovì, Villanova, Deviazione per Frabosa Sottana, Miroglio, parcheggio a lato del Ponte sul Torrente Maudagna 

Località di partenza: Ponte sul Torrente Maudagna

Località di arrivo: Idem

Descrizione Itinerario: C’è da premettere che è un luogo anche escursionisticamente appetibile, perché la stranezza di queste guglie incuriosisce e affascina ogni automobilista appassionato di montagna che transiti sotto i paravalanghe che per l’appunto precedono la vista di questi torrioni di conglomerato di roccia cristallina di facile e comodo accesso. Vi proponiamo l’itinerario più facile che serve agli alpinisti che desiderano prepararsi per ascensioni in montagna di più tiri.

Dal parcheggio a lato della strada si sale a fianco della sponda sinistra idrografica del Maudagna inoltrandosi in un bosco per poi guadagnare un colletto secondario.

Scendendo a destra (verso di arrivo) ci si porta alla base del primo Torrione adiacente al torrente (Torre B). La salita è tutta attrezzata con spit e fittoni resinati riattrezzati a nuovo con inaugurazione avvenuta il 6 luglio 2008. L’altezza del primo monolito è di circa 30 metri con un sviluppo di poco superiore. La via più facile si chiama “Boia Contadin” e ha passi di III+ classico con un passo di IV+ sotto lo strapiombetto d’uscita. Dalla cima del monolito ci si cala di 10 metri sull’intaglio opposto (catena) per salire poi sul Torrione C (il più alto, circa 40 metri) per la via più classica e facile con appigli meravigliosi e frequenti.

A metà parete

Questa è la via più antica dei Torrioni e infatti anche il nome è significativo: “C’era una volta”  che ha passi di III° esposto e un passo di IV°  a metà in prossimità di una lama. Arrivati in cima al Torrione C, si scende sul retro per un enorme masso incastrato sino a un terrazzino da cui partono gli altri torrioni.

Con una breve corda doppia si scende di 15 metri al sottostante sentiero, ben visitabile anche dagli escursionisti, che fiancheggia tutta la base dei torrioni (sono più di 19 le aree di arrampicata per un totale di 90 vie tutte attrezzate per la gioia degli arrampicatori).  Con la nostra salita d’allenamento, una volta tornati al sentiero si scende (cavo fisso in alcuni punti) pervenendo al simpatico bivacco. Da qui in 20 minuti al parcheggio. La palestra è dedicata in memoria dell’alpinista “Beppino Avagnina!”. Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.risemountain.it.

Files:
 La Sezione CAI di Torino ha ospitato il convegno degli autori italo francesi dell AASAA (327 kB)

ascova

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