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Chez Nous | 08 gennaio 2024, 09:00

Lo patroun de la bouteucca

L'annunciata réunification inizia ad essere considerala come la candeggiana utile solo smacchiare le maglie indossate dopo aver abbandonato l'Uv e non certo a creare un forte movimento autonomista in grado di contrapporsi alla destra. La réunification non scalda certo, per il momento, il cuore del popolo autonomista

Lo patroun de la bouteucca

Agli autonomisti manca un patron de la bouteucca. Dispongono di tanti garzoni, ma tutti sono impegnati a conquistare, mantenere posizioni o fare carriera. È anche per questo che più passa il tempo, più aumenta la diffidenza verso la biblica réunification, che iniziano a considerare come la candeggina che smacchia le maglie indossate dopo aver abbandonato l'Uv.

Alla réunification stanno lavorando Alliance Valdôtaine - Vallée d'Aoste Unie e Union Valdôtaine, che di tanto in tanto dicono di essere prossimi al traguardo, ma pare più un progetto calato dall'alto che salito dal basso. Poi ci sono gli autonomisti della Stella Alpina e di Pour l’Autonomie che stanno lavorando per trovare un punto di intesa per dare forza al movimento autonomista; poi c’è Rassemblement Valdôtain, nato da poco per iniziativa di usciti dalla Lega che ancora non si è espresso.

In un periodo cruciale per il destino dell'autonomia valdostana, è fondamentale che i vari movimenti autonomisti si uniscano per rilanciare e rafforzare la propria missione e i propri ideali. L'unità è la chiave per affrontare sfide sempre più complesse e per fissare nuovi traguardi che possano garantire il futuro della nostra regione. Negli ultimi tempi, abbiamo assistito a divisioni e discordie interne che hanno indebolito la voce e l'influenza dell'autonomismo valdostano. E la reunion latita anche perché manca un patron de la bouteucca con carisma, capacità di mediazione e che sappia fare sintesi.

La mancanza di un fronte unito ha compromesso la capacità di promuovere e difendere l'autonomia della Valle d'Aosta di fronte alle sfide esterne. L'obiettivo primario dovrebbe essere quello di ricomporre le divergenze e lavorare insieme, mettendo da parte interessi personali o di parte, al fine di definire una strategia comune per preservare e rafforzare l'autonomia regionale. Serve un approccio collaborativo e concertato che unisca le varie anime del movimento autonomista, unendo le forze per affrontare le sfide emergenti in un mondo sempre più complesso e mutevole.

Rilanciare l'autonomismo valdostano richiede un impegno condiviso e una visione collettiva. È il momento di superare le divisioni del passato, guardare avanti e identificare nuovi obiettivi che rispondano alle esigenze attuali della nostra comunità. È necessario che il patrimonio culturale, linguistico e storico della Valle d'Aosta continui a essere tutelato e valorizzato attraverso una leadership unita e determinata.

Tutti i gruppi si affannano a ricercare nuove strade politiche, trascurando l'importanza di un leader carismatico e autorevole come Maurizio Martin, capace di riunire le diverse anime dell'autonomismo valdostano. Mentre alcuni si perdono in dispute interne o in ambizioni elettorali individuali, Martin rappresenta l'opportunità di unificare il movimento per preservare l'autonomia e ristabilire la sua forza e la sua rilevanza nella politica regionale. Ma la sua disponibilità a contribuire alla formazione di un forte movimento autonomista pare non sia gradita tra i leader. Infatti, già si sentono le prime indicazioni e autocandidature di porte-drapeau.

Martin è una figura autorevole e icona dei movimenti autonomisti valdostani, ha dedicato oltre trent'anni della sua vita alla promozione e alla difesa dell'autonomia della Valle d'Aosta. La sua lunga carriera politica lo ha visto ricoprire incarichi di rilievo: è stato consigliere e assessore regionale dal 1979 al 1998, contribuendo in modo significativo alla formulazione di politiche volte a preservare l'identità culturale e la sovranità della Valle d'Aosta. La sua presidenza al vertice di un movimento autonomista è stata un punto di riferimento per l'unità e la coesione tra diverse fazioni all'interno del panorama politico valdostano.

Nonostante la sua volontà di non aspirare ad ulteriori incarichi elettivi o di governo, Martin ha recentemente espresso la sua disponibilità a guidare e a fornire la sua esperienza e la sua saggezza per riunire il mondo autonomista valdostano. La sua figura carismatica e la sua capacità di mediazione si presentano come risorsa fondamentale in un momento in cui i movimenti autonomisti sono divisi da lotte interne e da disaccordi sulla direzione da prendere per il futuro della regione.

Alcuni gruppi si affannano a ricercare nuove strade politiche, trascurando l'importanza di un leader carismatico e autorevole, capace di riunire le diverse anime dell'autonomismo valdostano. Mentre alcuni si perdono in dispute interne o in ambizioni elettorali individuali, Martin potrebbe rappresentare l'opportunità di unificare il movimento per preservare l'autonomia e ristabilire la sua forza e la sua rilevanza nella politica regionale.

In un momento in cui il futuro dell'autonomia valdostana sembra incerto a causa delle divisioni interne, è cruciale riconoscere l'importanza di un leader la cui esperienza e visione unitaria potrebbero essere fondamentali per evitare la minaccia di una perdita di autonomia per la Valle d'Aosta.

piero.minuzzo@gmail.com

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