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Chez Nous | 17 aprile 2024, 09:59

Crepuscolo autonomista

La scelta, che segna la prima volta - esclusa la tornata del 2014 - in cui l'UV non presenta candidati alle elezioni europee e non cerca apparentamenti, va oltre la mera questione di una competizione politica temporanea

Crepuscolo autonomista

La decisione dell'Union Valdôtaine di lasciare liberi gli elettori nel voto per le prossime elezioni europee rappresenta un punto di svolta significativo e, oserei dire, un passo indietro nel percorso dell'autonomismo valdostano.

Questa scelta, che segna la prima volta - escluso il 2014 come evidenzaia il consigleiere regionale Aurelio Marguerettaz - in cui l'UV non presenta candidati alle elezioni europee e non cerca apparentamenti, va oltre la mera questione di una competizione politica temporanea. È un segnale che potrebbe indicare una crisi più profonda all'interno del movimento stesso, mettendo in discussione i suoi principi fondamentali e la sua capacità di rappresentare gli interessi della Valle d'Aosta.Per comprendere appieno l'importanza di questa decisione, è fondamentale guardare al contesto storico e all'evoluzione dell'Union Valdôtaine sin dalla sua nascita nel 1945.

Fondata con l'obiettivo di promuovere e difendere gli interessi dei valdostani, l'UV è stata un pilastro nell'affermazione dell'autonomia della Valle d'Aosta, facendo leva su richieste di garanzie internazionali e sull'esempio dell'accordo bilaterale De Gasperi-Gruber per la comunità sudtirolese.Inizialmente, l'UV si proponeva di influenzare trasversalmente l'attività dei vari partiti politici a favore della causa valdostana.

La sua fondazione coincise con un periodo di fervore politico e culturale, testimoniato da congressi popolari e dall'istituzione di un proprio organo di stampa. La partecipazione crescente della popolazione alle assemblee del popolo valdostano rifletteva un forte senso di identità e di impegno verso la causa dell'autonomia.Tuttavia, la recente decisione dell'UV di non presentare candidati alle elezioni europee e di non cercare apparentamenti rappresenta un allontanamento da questo patrimonio di impegno e di lotta.

Se in passato l'UV ha collaborato con altre forze politiche sensibili alla causa dell'autonomia, questa scelta potrebbe indicare una perdita di fiducia nel processo politico tradizionale e una mancanza di leadership nel movimento autonomista.La pochezza dell'attuale classe dirigente, evidenziata da questa decisione, è particolarmente preoccupante.

In un momento in cui i valdostani hanno bisogno di una guida forte e determinata per difendere i propri interessi, l'assenza di una strategia chiara e di una presenza politica nelle elezioni europee lascia un vuoto che potrebbe essere colmato da forze estranee alla causa dell'autonomia.In conclusione, la decisione dell'Union Valdôtaine di non presentare candidati alle prossime elezioni europee rappresenta non solo un grave danno per il movimento autonomista, ma potrebbe segnare l'inizio del crepuscolo dell'autonomismo stesso.

È necessario riflettere seriamente su questa svolta e cercare di ristabilire un senso di unità e di impegno verso la difesa dell'autonomia della Valle d'Aosta, altrimenti si rischia di vanificare i sacrifici e le lotte di coloro che hanno fondato e sostenuto l'Union Valdôtaine sin dalle sue origini.

piero.minuzzo@gmail.com

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